Indifendibili. È questa l’unica parola che ci viene in mente dopo l’ennesima disfatta stagionale. Nonostante non ci sia ancora la certezza matematica, il Palermo può salutare la serie A ed iniziare a progettare sin d’ora la prossima stagione in B. I rosanero si sono fatti umiliare anche dal Cagliari, uscendo miseramente e meritatamente sconfitti per 3-1. E non solo. La contemporanea vittoria del Crotone a Verona contro il Chievo, infatti, ha fatto scivolare la squadra di Lopez al penultimo posto, a -2 dai calabresi e -7 dall’Empoli.

Nessun alibi per Rispoli e compagni. L’ultimo treno per la salvezza passava questo pomeriggio dall’ex Favorita ed i siciliani hanno colpevolmente deciso di non salirci. Ancora una volta. Ancora una volta, nonostante un buon primo tempo, il Palermo non è stato in grado di far suo il risultato. Ancora una volta i rosanero sono passati per primi in vantaggio e non sono riusciti a chiudere il match contro una squadra che non aveva più nulla da chiedere al campionato. Ancora una volta hanno sprecato di tutto e di più nell’area di rigore avversaria. Ancora una volta sono usciti dal campo tra i fischi di un pubblico che ne ha abbastanza.

“Andate a lavorare”, “Giocate senza la maglia”: questi i cori rivolti ai giocatori scesi oggi in campo quando era ormai chiaro che questa squadra non può salvarsi e non si salverà. D’altronde sarebbe anche ingiusto. A differenza delle concorrenti per non retrocedere, infatti, dalla prima alla 30^ giornata i rosanero non hanno fatto altro che inciampare senza riuscire a rialzarsi.

Colpa di chi ha costruito una squadra non all’altezza di questo campionato. Ma anche colpa di chi ogni domenica è sceso in campo senza fare ciò per cui è pagato, anche profumatamente. Sì perché dare le colpe alla gestione societaria è giusto, ma lo è altrettanto darle agli 11 che di volta in volta sono stati schierati dai quattro mister che si sono avvicendati quest’anno sulla panchina.
Questo Palermo è indifendibile. Questo Palermo merita la serie B.