Inchiesta Plusvalenze, la Procura Federale non ci sta: presentato ricorso

Come si legge su “Gazzetta.it” la Procura Federale non ci sta e sul caso plusvalenze torna a rivendicare la sua teoria dei valori alternati in diciotto operazioni di cui quindici vedono coinvolta la Juventus. Dopo l’assoluzione degli undici club e dei 59 dirigenti deferiti da parte del Tribunale federale, la Procura guidata da Giuseppe Chinè ha presentato il ricorso alla Corte sportiva d’appello. L’udienza si dovrebbe tenere tra una ventina di giorni.

L’idea era infatti quella di aspettare le motivazioni della sentenza, pubblicate il 22 aprile, per poi decidere se ricorrere o meno. Il Tribunale aveva infatti ritenuto non attendibile ai fini della dimostrazione di un illecito il metodo con cui la Procura stessa aveva definito il valore dei singoli giocatori coinvolti nelle operazioni sospette. “Il libero mercato non può essere guidato da un metodo valutativo che individui e determini il giusto valore di ogni singola cessione”, si leggeva, con un occhio particolare all’inserimento dei valori del sito Transfermarkt come termine di confronto. Per questo motivo aveva prosciolto tutti, dai vertici Juve (dal presidente Agnelli a Paratici, Nedved e Arrivabene) a quelli del Napoli (Aurelio De Laurentiis in testa).