Inchiesta Palermo: per i pm c’è una stridente anomalia. I dettagli

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” fa il punto della situazione legata all’inchiesta penale contro il Palermo e Maurizio Zamparini e i ricorsi che entrambi le parti stanno portando avanti. Il club rosanero chiede il dissequestro di somme pari a 1 milione e 200 mila euro, mentre la Procura chiede di poter sequestrare gli altri 49 milioni ribadendo le proprie accuse. Inoltre l’accusa cita per due volte (7 maggio e 25 giugno) le valutazioni della Banca d’Italia sulla società di revisione legale del Palermo in merito all’affare Mepal – Alyssa, parlando di “stridente anomalia” in riferimento ad una coincidenza fra l’identità di un ex amministratore di una società svizzera collegata alla famiglia Zamparini (la Std) con il procuratore speciale di Alyssa, cioè Domenico Scarfò e tutte le società coinvolte sarebbero riferite a lui e a Zamparini. Vengono riproposte poi le intercettazioni del luglio 2017 con la Bakery Tilly Revisa ,ritenuta inadempiente dal Palermo per aver rinunciato alla revisione legale, ribadendo a Morosi la necessità di effettuare la relazione di revisione in maniera rigorosa.  «Siamo monitorati a Equitalia e Consob, abbiamo bisogno di fare tutto in tempi normali ed emettere tutto in data vera, non retrodatandole come dovevamo fare…», Morosi invece chiede comprensione: «Visto che il 30 giugno non è avvenuto quel pagamento, può scrivere alla socieà o a me?».