In treno o in pullman viaggio della speranza dei tifosi rosa a Roma: “È la trasferta più importante anche se non c’è una partita da giocare”

L’edizione odiena de “La Repubblica” ha deciso di riportare le dichiarazioni di alcuni tifosi rosanero che oggi saranno a Roma per protestare contro la sentenza del Tfn. Ecco un estratto dell’articolo: Sono arrivati a Roma da tutte le parti d’Italia i tifosi del Palermo che si sono dati appuntamento per oggi alle 14,30 dove verrà discusso l’appello della società rosanero contro al sentenza che la condanna alla serie C. Da Palermo chi ha scelto di affidarsi ai gruppi organizzati per andare a Roma è partito ieri sera in pullman da due punti diversi, chi ha preso accordi con gli ultrà della Curva Nord 12 è partito dalla sede del club di tifosi in via Roccazzo; gli altri, quelli più vicini alla Curva Nord inferiore, sono partiti da Borgo Vecchio. Entrambi i gruppi si sono messi in viaggio alle 22. «Abbiamo seguito il Palermo in tutta Europa – dice Salvatore – adesso ci stiamo preparando per la trasferta più importante. Non importa che non ci sia una partita da andare a vedere. Per noi gli avvocati in questo momento indossano la maglia rosanero: lo abbiamo sempre detto che conta solo la maglia e questo è quello che devono capire anche i giudici. Non ci possono punire per cose fatte da persone che non sono più nemmeno nel Palermo. Siamo vittime, non colpevoli». Oltre ai pullman, molti si sono affidati a mezzi propri. C’è chi è partito oggi in aereo, chi in nave fino a Civitavecchia e chi ha preferito partire in macchina. «Lo abbiamo fatto anche per la finale di Coppa Italia – dice Marco Taormina – siamo gli stessi del 2011. Quella volta il clima era totalmente diverso, si sentiva aria di festa. Adesso c’è la paura per quello che potrebbe succedere. Ma vogliamo fare vedere quanto teniamo ai nostri colori». A tenere i contatti fra gli altri anche le rosanero girls con Melissa Catanzaro che si è rivolta pure ai tifosi della Roma. «Abbiamo contattato tutti i tifosi che vivono e lavorano o studiano a Roma – dice la tifosa – e ci siamo rivolti anche ai tifosi romanisti per avere un supporto in più davanti al palazzo della Corte federale. Ci hanno tolto la possibilità di giocarci la serie A. Speriamo che venga fatta giustizia». «Anticiperò il mio ritorno a Palermo e mi fermerò a Roma – dice Davide Neri – lavoro in Svizzera e sarei dovuto tornare a casa nel fine settimana. Ho preso un giorno in più perché è importante fare sentire la nostra voce. Devono capire che già lasciarci in serie B senza farci fare i play-off è una pena troppo dura. Però rispetto alla retrocessione in serie C firmerei con il sangue per salvare la categoria. È vero che conta la maglia e che si tifa oltre la serie in cui si gioca, però ho paura che la C sia la fine del calcio a Palermo».
In partenza per Roma anche tifosi che hanno già disdetto gli abbonamenti a Dazn e Sky. «Mi hanno chiamato per propormi un pacchetto speciale – racconta Serena Ganci – ma con mio marito li abbiamo ricoperti d’insulti. Poi abbiamo chiesto scusa, ma la nostra stata una reazione allo schifo che stiamo vedendo. Il calcio moderno ci fa schifo. È tutto un conflitto d’interessi, non c’è nessuno che fa le cose come si deve e a pagare dobbiamo essere solamente noi per reati commessi da altri che nemmeno sono sotto processo? Non si fa così. La nuova società se dovesse perdere anche l’Appello deve andare avanti, andare al Tar, al Tas, al tribunale dei diritti dell’uomo. Tutti i nostri diritti da tifosi sono stati calpestati». Tra i tifosi rosanero che manifesteranno oggi a Roma c’è anche chi fa confusione fra le ultime carte presentate dal collegio difensivo del Palermo. «Ho letto che gli avvocati – dice Marco
Ferrante – presenteranno le motivazioni della Cassazione su Giammarva e ribadiranno che il tribunale fallimentare aveva detto che l’operazione Mepal era buona. Se hanno deciso che la compravendita del marchio non è fittizia, che cosa ci stanno continuando a giudicare a fare? Devono archiviare tutto e farci fare i play-off e se non lo fanno hanno già deciso di fregarci». Ma le cose non sono così automatiche. Perché il tribunale fallimentare non fu investito del quesito sulla realtà o meno dell’operazione Mepal e nella vicenda Giammarva la Cassazione ha detto che non ha elementi sufficienti per dire che l’operazione fu fittizia. Nulla di quello che tiene Zamparini agli arresti domiciliari dal 25 gennaio.