Il silenzio di Mirri, le rassicurazioni di Di Piazza: il Palermo deve fare qualcosa

Contro il Troina il Palermo non ha perso, ma non poteva esserci modo peggiore per chiudere il girone d’andata. Sotto l’albero di Natale rosanero ci sono due rigori sbagliati, i primi fischi del pubblico del Renzo Barbera e la distanza dal Savoia ridotta in maniera preoccupante a soli tre punti. Insomma, il day after di Palermo-Troina è uno di quelli da dimenticare. Uno di quelli che deve portare la società a fare serie riflessioni in vista del girone di ritorno.

Nuovo Palermo, vecchie abitudini. Ad inizio stagione in pochi probabilmente avrebbero immaginato che il 2019 il Palermo di Hera Hora si sarebbe concluso in questo modo. Le dieci vittorie consecutive di inizio stagione hanno segnato un avvio brillante della squadra di Rosario Pergolizzi. Una squadra ammazza campionato, in grado di vincere contro tutto e tutti, anche quando il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Almeno così sembrava. Oggi, infatti, di quel Palermo si vede soltanto un’ombra lontana. Al Renzo Barbera la vittoria manca da un mese e a questo si aggiunge una preoccupante sterilità offensiva. È vero, ieri Ricciardo e Sforzini hanno sbagliato entrambi dal dischetto, ma non si può ridurre tutto a due tiri falliti dagli undici metri. Soprattutto se ti chiami Palermo e dichiari di voler vincere il campionato.

Dietro alle mancate vittorie c’è tanto altro, perché Ricciardo non era un fenomeno prima e non è diventato un brocco dopo 17 giornate, così come il resto dei suoi compagni. È palese che nelle ultime partite la squadra di Pergolizzi non è riuscita a girare come nelle prime giornate. Se è vero che dove finiscono i demeriti di qualcuno iniziano i meriti di qualcun altro, è anche vero che le avversarie dei rosanero hanno dalla loro parte la possibilità di poterli studiare nei minimi dettagli, grazie alla diretta tv. Questo non vuole essere un alibi, bensì un’attenuante da non escludere a priori. Avere la possibilità di vedere per intero tutte le partite del Palermo è un piccolo vantaggio per le avversarie, che di settimana in settimana hanno potuto prendere meglio le misure per fermare la prima della classe.

Insomma, delusione e amarezza accompagnano gli ultimi giorni del 2019 del Palermo e a dir la verità un po’ di tensione si leggeva anche sul volto del presidente Mirri ieri all’uscita dallo spogliatoio, quando il numero uno del Palermo si è intrattenuto a parlare con Paparesta, Sagramola, Castagnini. Se da un lato Pergolizzi continua a non essere in discussione, dall’altro ci si aspetta qualche intervento sul mercato.

Oggi si chiude la finestra invernale dedicata alle trattative di serie D, poi sarà possibile ingaggiare soltanto calciatori svincolati. A tal proposito il duo Sagramola-Castagnini si guarda intorno e vuole ponderare con attenzione le prossime mosse per evitare di alterare ulteriormente gli equilibri già messi a dura prova dal Savoia sia sul campo che fuori. I bianconeri hanno infatti recuperato ben 10 punti in sette giornate, hanno il primo scontro diretto a favore e si sono già rinforzati con calciatori importanti (vedi De Vena).

Il Palermo ha necessariamente bisogno di un rinforzo in attacco, di conseguenza urge mettere mano al portafogli. E se il presidente Dario Mirri non parla, oggi è stato il vicepresidente Tony Di Piazza ad assicurare di aver dato entrambi piena disponibilità economica in ottica calciomercato, lanciando la palla agli uomini mercato del Palermo. Tutto è adesso nelle mani di Castagnini e Sagramola, che finalmente, complice anche il pareggio di ieri, sono intenzionati ad intervenire. La priorità come già detto è un attaccante e su questo fronte piace molto Roberto Floriano, esterno classe ‘86 in forza al Bari. Il calciatore, perfetto tanto per il 4-3-3 di Pergolizzi quanto per le doti realizzative, per sposare la causa rosanero dovrebbe rescindere con i biancorossi e avendo disputato l’ultima gara con i galletti lo scorso 8 dicembre, da regolamento sarebbe eventualmente disponibile dall’8 gennaio. Si vedrà. Il reparto offensivo non però è l’unico sul quale i dirigenti rosanero vogliono intervenire: qualcosa potrebbe essere fatta anche a centrocampo.