Il portavoce e il fuorionda al Colle: «Il Presidente l’ha presa bene e si è sorpreso per tutti quei like»

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una immagine del 05 marzo 2020. ANSA/UFFICIO STAMPA QUIRINALE/FRANCESCO AMMENDOLA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

Non è passato inosservato il Fuorionda durante il discorso di Mattarella: «Eh… Giovanni! Nemmeno io vado dal barbiere… » -ha esclamato il presidente -. Come riporta “Repubblica.it”, mattarella ha  lasciato scoprire alla gente un presidente inedito, informale, persino autoironico. E fatto improvvisamente del suo portavoce Giovanni Grasso, 57 anni, un protagonista assoluto dei social. Al punto che in molti hanno pensato l’avesse fatto apposta: «Macché – smentisce lui – è stato un errore banale». Grasso è cresciuto a Roma e la sua scuola fu il San Leone Magno, uno dei grandi istituti cattolici della capitale, di cui vent’anni prima – pura coincidenza – furono allievi i fratelli Mattarella: il diciottenne Giovanni era in classe, quando seppe che Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, era stato assassinato da Cosa Nostra. Cattolico praticante, Grasso comincia a “La Discussione”, poi passa all’Agi e infine approda ad “Avvenire”. Ed è lì, da cronista politico, che conosce l’attuale capo dello Stato: «Lo intervistai e diventammo amici, ovviamente tenendo conto della differenza di status e di età. Ma a lui faceva piacere confrontarsi con i giovani. Gli chiesi, nel 1993, di essere mio testimone di nozze. Prima dell’avventura al Quirinale, ci eravamo sentiti e visti spesso, per scrivere la biografia di Piersanti». Molti italiani si sono abituati a vedere Grasso alle spalle dei leader chiamati e richiamati per le consultazioni al Quirinale. Fino a questi giorni drammatici: «Al Quirinale – racconta – le precauzioni sono ovviamente molto rigide. Con il Presidente si comunica prevalentemente per telefono e per mail. Per registrare il video chi è entrato nel suo studio – due operatori militari e io – ha dovuto indossare più volte mascherina e guanti. Dopo la registrazione il video è stato tagliato e montato. Poi al momento di inviarlo, ne è stato inviato un altro, quello senza tagli. Ero agitatissimo, ma da subito la reazione della gente e dei media è stata di grande simpatia. Ho scritto un tweet di scuse che ha raccolto 27 mila like e quasi 5000 retweet. Qualcuno ha scritto: Ma che scuse e scuse! È meglio di Netflix… ». Qualcuno si è lamentato per l’uso del “gobbo”. Grasso confida: “In realtà Mattarella lo impiega essenzialmente come canovaccio per tenere conto dei tempi televisivi. Un po’ legge, un po’ va a braccio”. Come ha preso l’incidente? «Sportivamente, ha riso», racconta sollevato il portavoce. «E stamattina era quasi incredulo, vedendo tutti quei like…».