“Il Palermo visto dai tifosi”, parola a Piero: «Ho sempre sperato che Zamparini cedesse la società, la nostra rosa è incompleta»

Nuovo appuntamento con la rubrica “Il Palermo visto dai tifosi” targata Ilovepalermocalcio. Oggi parola a Piero Macaluso, da anni tifoso del Palermo, che ha commentato ai nostri microfoni la situazione dei rosanero. Ecco le sue parole:

Dopo due risultati utili consecutivi, il Palermo è stato sconfitto dall’Atalanta, però l’Empoli non ha approfittato di questa situazione. Credi ancora alla salvezza?

«Come si dice, “La speranza è l’ultima a morire”, però è pur vero che in casa, contro una squadra in piena forma ed euforica per risultati ottenuti come appunto l’Atalanta, non avrei sdegnato un punto. Se vogliamo salvarci, abbiamo bisogno, o per meglio dire l’obbligo, di fare punti anche con le squadre più attrezzate di noi».

Con la Juventus basterà fare quello che è stato fatto con il Napoli per portare a casa almeno un punto?

«Assolutamente no, a Napoli siamo stati bravi a chiuderci e fare gol nell’unica occasione concessaci e abbiamo avuto una buona dose di fattore “C”. A Torino dovremo essere bravi a chiuderci e proporci di più. Sperando sempre di non beccare la Juventus nella sua giornata migliore».

Pensi che il 4-3-3 utilizzato da Lopez sia il modulo migliore per questa squadra?

«Credo sia uno dei pochi sistemi di gioco che possiamo adottare, visto la nostra rosa incompleta».

Zamparini negli ultimi giorni ha parlato di un gruppo americano interessato all’acquisizione della società. Credi a questa possibilità?

«No, da un po’ di tempo si è pronunciato su un possibile acquisto della società da parte di Arabi, Americani e Cinesi. Ho sempre sperato in un cambio societario, per iniziare ad avere un progetto come ogni tipo di società, anche non calcistica. Ma non credo ci siano i presupposti e che queste siano solo voci».

Da tempo Zamparini non investe più nel Palermo. Pensi non lo faccia perché la sua passione per i colori rosanero è finita o perché le sue aziende sono state colpite dalla crisi?

«Non credo né alla crisi né alla passione che sia svanita, è una domanda a cui non so dare una risposta. Faccio due esempi: vendere Belotti o Quaison per pochi soldi, quando era evidente che in ottica futura avrebbero fruttato di più, non so da cosa possa essere dettato».

Il calciatore che ha vestito i colori rosanero e che rimpiangi di più?

«Se dovessi scegliere il calciatore per eccellenza, che va dall’essere “uomo” passando per lo spogliatoio arrivando al campo, senza dubbio Eugenio Corini».

La tua passione per i colori rosanero come è nata?

«È nata durante un derby Palermo-Messina. Ero piccolo, con mio padre nel bel mezzo della Curva Nord superiore. Poi crescendo è cresciuta la mia passione, sfociata con l’orgoglio e vanto per la mia terra. Come se appunto fossi anche io parte integrante di questa squadra, città e Terra».