Il Mattino di Avellino: “D’Agostino: «Porterò i Lupi in A»”

L’edizione odierna de “Il Mattino” si sofferma sull’Avellino e riporta alcune parole di D’Agostino.

Ammainata la bandiera Salvatore Di Somma, sul quartier generale dell’Avellino calcio è stata da ieri issata nuovamente quella di Enzo De Vito. Il direttore sportivo che dal 2011 al 2018 è stato il regista della scalata dell’era Taccone dalla Seconda Divisione fino ad un passo dalla serie A, con il sogno che si infranse sulla traversa del Dall’Ara di Bologna, ha firmato un contratto che lo lega al club del presidente Angelo D’Agostino fino al 2023. Un anno e mezzo di tempo per pianificare il salto di categoria anche se l’operatore di mercato di Capriglia Irpina farà di tutto per giocarsi le sue carte già nella lotteria dei playoff. Per farlo, mettendo come sempre il suo timbro sulla scelta, è andato controcorrente affrontando immediatamente il rischio di affidare la panchina ad un allenatore che non ha di certo il curriculum di Piero Braglia. Anzi, a scorrere l’almanacco con le sue ultime apparizioni, Carmine Gautieri, 52enne trainer partenopeo reduce dall’esonero di Trieste a metà del suo percorso triennale mentre era con la squadra al quinto posto, è incappato in qualche esonero di troppo. Smarritosi dopo la promozione in serie B conseguita un po’ a sorpresa con la Virtus Lanciano nel 2012, l’ex esterno d’attacco dell’Atalanta ha subito fatto breccia nella dirigenza per la sua smisurata voglia di riscatto.

Ad ammetterlo è stato Giovanni D’Agostino che nella mattinata di mercoledì, con Enzo De Vito già come consulente in pectore, ha fatto una serie di telefonate di sondaggio. «Non voglio peccare di umiltà – ha detto l’amministratore della Idc dopo aver ringraziato i predecessori Braglia e Di Somma – ma quando nell’ambiente si è saputo della nostra intenzione di rivoluzionare lo staff tecnico abbiamo ricevuto tantissime telefonate sia da dirigenti che da allenatori della massima serie che erano disposti ad abbracciare il nostro progetto. Ci siamo presi un giorno di riflessione per ponderare attentamente la scelta. Di Gautieri abbiamo apprezzato la sua voglia di venire a prescindere dal contratto e dallo stipendio. Ha la smania di fare bene e noi siamo convinti che possa darci una spinta di entusiasmo e competenza per rilanciare le nostre ambizioni. Stesso discorso per Enzo De Vito che non devo presentare io. Per lui parlano i risultati ottenuti e poi è un irpino come noi, particolare che fa la differenza».

Il presidente Angelo D’Agostino ha ribadito che, svanito l’obiettivo del primato, ci tiene ad uscire già da quest’anno dall’inferno della Lega Pro: «Ringrazio pubblicamente il mister Piero Braglia e il direttore Di Somma, a cui mi ero affidato per l’area tecnica- ha detto il patron – ma non avendo avuto le risposte desiderate non potevamo esitare oltre. Avevo avvisato entrambi dopo la vittoria con il Monterosi che, perso lo scontro diretto di Catanzaro, non avrei tollerato un altro passo falso. Per me la ricreazione era finita a Catanzaro. Io ho costruito la squadra secondo le loro indicazioni, senza badare a spese e per vincere. Se abbiamo deciso di cambiare e affrontare altri investimenti è proprio perché non mi arrendo. Il mio sogno resta intatto». Il desiderio resta quello della serie A da raggiungere in tre anni «Non è cambiato nulla – ha concluso- perché ci credo ancora con le stesse motivazioni e il medesimo entusiasmo. Magari la data può cambiare, ma il resto non cambia, gli obiettivi sono gli stessi. Adesso però vediamo come scappare da questa categoria generando entusiasmo tra i tifosi e ricreando un ambiente unito».