Il Gazzettino: “Venezia, alibi finiti: reagire ora”

L’edizione odierna de “Il Gazzettino” si sofferma sulla gara che il Venezia affronterà contro il Palermo e sulla reazione che ci si aspetta dalla squadra di Vanoli.

Riuscire nell’impresa al contrario di mettere la propria firma sulla seconda retrocessione di fila del Venezia, sarebbe un’onta difficile da cancellare nel prosieguo della carriera. Anche per i nomi più di grido della rosa, anche per gli stranieri destinati un giorno ad altri campionati, no di certo solo per gli italiani che continueranno a frequentare la Serie B e dintorni. C’è davvero da sperare ne abbiano finalmente raggiunto la piena consapevolezza i giocatori arancioneroverdi, ai quali una dirigenza nell’occhio del ciclone bene ha fatto a togliere anche il classico alibi dell’allenatore. Cacciato Ivan Javorcic ora tocca a Paolo Vanoli il quale, dopo aver assaggiato i guai contro la Reggina ritrovandosi a dover digerire il purtroppo immancabile ko casalingo, ha usato la sosta proprio per schiarirsi le idee su chi c’è (in primis con la testa e il cuore) e chi no. Domani a Palermo (ore 18) il primo esame, ostico al pari di tutti gli altri per un gruppo sopravvalutato e che non ha battuto ciglio sconfitta dopo sconfitta.

BLINDATO
Dal Taliercio durante la sosta non una sola notizia è stata resa nota sulle condizioni di Modolo e compagni. Tutti disponibili a parte lo squalificato Haps, o qualcuno dopo la rifinitura di questa mattina non salirà sul volo per la Sicilia? Comprensibile e assolutamente legittimo che Vanoli non voglia concedere il minimo vantaggio a nessuno, del resto la posta in palio della salvezza è davvero troppo alta. Lo sa il tecnico varesino avendo già indossato l’arancioneroverde, mano sul fuoco che si può mettere tranquillamente per la vecchia guardia Modolo, Ceccaroni, Fiordilino e Crnigoj, idem per volti nuovi di spessore come Zampano e Joronen. Tutti gli altri protagonisti, invece, chi più chi meno hanno ancora tutto da dimostrare. Innanzitutto di tenere sul serio al Venezia e ai suoi tifosi, scoraggiati e furibondi contro il presidente Niederauer e il suo delfino Menta per lo spettacolo regalato nell’ultimo anno.

SCELTE
Potendo solo tirare a indovinare, la sensazione è che Vanoli domani al Barbera non rinuncerà alla difesa a tre. Davanti a Joronen favoriti quindi capitan Modolo e un Wisniewski affidabile; Ceccaroni ancora non è tornato ai suoi livelli e, al tempo stesso, è uno spreco sacrificare in panchina un Ceppitelli in grado di portare esperienza e leadership a dir poco necessarie. Il centrocampo resta il grande enigma, stavolta anche sugli esterni mancando Haps: Zampano è l’intoccabile, da vedere se a destra o se dirottato a sinistra (Ullmann e Zabala si sono visti poco e senza lasciare il segno) con Candela a quel punto titolare. Vera croce la cabina di regìa, dove i rumors riferiscono di un interesse per il 21enne Marco Piccoli play dell’AlbinoLeffe: giocando a tre in mezzo Crnigoj (se sano) è il punto fermo, Busio e Cuisance finora hanno fatto molto male, peggio sicuramente di Fiordilino e Andersen comunque a corrente alternata. Passando all’attacco, le caratteristiche da esterni più che da seconda punta di Cheryshev e Johnsen chiamerebbero un tridente, ma entrambi potrebbero avere un futuro da seconda punta accanto a Pohjanpalo.