Iachini in sala stampa: «Rispettiamo il Carpi, ma vincere sarebbe importante per noi. Gilardino in campo? Dipende da lui. Con Zamparini ci siamo chiariti»

Tanti gli argomenti trattati da Beppe Iachini quest’oggi, nel corso della consueta conferenza stampa della vigilia. Dall’incontro avuto in settimana con Zamparini, al probabile esordio di Gilardino, passando per la sfida contro il Carpi e il modulo da adottare per far fronte agli emiliani. Di questo e molto altro ha parlato il tecnico rosanero, ecco le sue parole raccolte dalla redazionedi Ilovepalermocalcio.com:

ZAMPARINI: «Con Zamparini abbiamo chiarito, ma queste cose qua le avevamo già affrontate. Fanno parte del nostro rapporto. Ci conosciamo da molti anni, ci stimiamo e ci sta qualche veduta differente, però poi tutto va. Come ha detto lui io faccio l’allenatore, ma mi sembra giusto che ognuno metta sul piatto la propria veduta, per il bene del Palermo. L’importante è essersi chiariti, adesso pensiamo alle prossime partite con rinnovata fiducia e stima. Cambio d’allenatore? Io ascolto quello che dice il presidente, magari a volte ci confrontiamo in maniera dialettica a quattrocchi. Lui è il patron e sa chi sono. Ci conosciamo bene, quindi il resto lascia il tempo che trova. Quando ti senti dire “Non ti prendo i giocatori, proprio perché ti conosco” non posso che andare avanti. Io sono l’allenatore e cerco di spingere per avere qualche freccia in più nel mio arco. Poi ognuno ha il suo ruolo, io vado per la mia strada per il bene della società e della squadra».

GILARDINO: «Oggi parlerò con Gilardino come con l’Udinese per capire come sta andando dopo due settimane di lavoro. Non stiamo parlando di un ragazzo di 18 anni, quindi sotto l’aspetto psico-fisico dobbiamo capire come andare a comportarci. Al di là di come lo vedo io, so che per andare in campo le prestazioni giuste vanno supportate dall’aspetto fisico più che tattico. Quindi se giocherà o meno dovrà dirmelo lui, la risposta spetta a lui e a quello che farà nella seduta di oggi».

CARPI: «Vincere sarebbe importante. Rispetto il Carpi, ha un allenatore tosto. E’ un gruppo che ha conquistato una storica promozione e che in quest’avvio di stagione ha fatto due gare una diversa dall’altra. E’ una squadra che ha delle qualità importanti, contro l’Inter nonostante la sconfitta ha fatto una grande partita. Hanno inserito qualche ragazzo di qualità, vedi Borriello o Zaccardo. Da parte nostra ci vorrà una grande gara, concentrata per dare continuità al nostro lavoro. Il nostro obiettivo è quello di pensare al metro non al chilometro e fare una partita giusta. Carpi bestia nera? Sì ci ho pensato, ma ogni partita fa storia a sé. Non è scaramanzia ma è un dato particolare. Entrambe le gare hanno avuto la loro storia in serie B, abbiamo sbagliato un rigore, giocato in inferiorità numerica, ma sono cose passate. La quadratura di questa squadra rimane sempre alta, con qualche innesto in più ha dimostrato di essere una squadra che può fare il proprio campionato».

RIGONI-HILJEMARK: «Gilardino prima inizia meglio è, affronteremo anche questo discorso, per questo voglio parlarne con lui. Dobbiamo però stare attenti perché potremmo andare in contro a problematiche fisiche. Rigoni? Anche oggi proverà ad allenarsi con la squadra, cercheremo di valutare la possibilità di portarlo con noi, dobbiamo solo accertare l’effettivo infortunio. Non è una cosa muscolare, ma un fastidio al piede, in cui mettendo la scarpa non può camminare. Hiljemark? Deve essere pronto a scendere in campo».

NAZIONALI: «Sappiamo che quando ci sono le soste i giocatori nelle Nazionali sono soddisfazioni, dall’altra parte però non li hai per una settimana ed era preferibile avere continuità con alcuni ragazzi. Non è stato possibile, ci siamo ritrovati a pochi giorni dalla partita. Vazquez? Deve essere carico al punto giusto perché lui sa che la Nazionale è una cosa giusta per lui ma dovrà conquistarsi il posto con il Palermo».

CHOCHEV: «Chochev? Ogni ragazzo ha i suoi tempi. Veniamo da una preparazione di mesi. Qualcuno è in condizione ottimale, altri meno, ma tutti con le proprie caratteristiche arriveranno al top».

BELOTTI: «Mi sembra strano che abbia detto che curo poco la fase offensiva. Il fatto di aver fatto così tanti gol in questi anni dice il contrario, se l’anno scorso abbiamo preso 21 pali e segnato tante reti vorrà dire qualcosa. In settimana poi provo diverse soluzioni ma, al di là di questo, forse essendo arrivato dopo con Ventura adesso sta facendo un lavoro un po più offensivo. Io non sono deluso, qui ha lavorato, si è messo in mostra in serie B. L’anno scorso ha trovato davanti a sé Dybala e Vazquez ma ha comunque giocato tutte le partita. Mi sembra che con Andrea ci siano ottimi rapporti, qualcosa sarà stata travisata».

DJURDJEVIC: «Ci vuole tempo per valutarlo, è stato con noi solo una settimana. E’ un ragazzo che fa intravedere delle buone qualità. Per inserirsi nei movimenti e nel contesto di squadra deve conoscere bene il campionato italiano. Lavoreremo anche per questo, per far sì che cresca velocemente. Lui vice Gilardino? Questo è da vedere, dipende dalla crescita che stiamo portando avanti. Ad oggi questa valutazione è giusta, ma dobbiamo capirlo sul campo osservando giorno per giorno come proseguirà la crescita del ragazzo e dei suoi movimenti offensivi».

VAZQUEZ: «La rapidità tra Gila e Dybala può essere diversa, ma la profondità nei movimenti può essere simile. Abbiamo fatto sviluppare a Paulo determinate caratteristiche. Gilardino ha delle caratteristiche a sé come dare profondità e attaccare gli spazi, quindi dobbiamo essere sempre bravi ad andare ad organizzarci i tempi di gioco. Anche per quanto riguarda Belotti, io penso che qui siano cambiati i movimenti, rispetto al Torino soprattutto. Se noi anziché Vazquez avessimo avuto un altro giocatore, magari avremmo cercato un altro tipo di attaccante. Se tu hai Vazquez è chiaro che gli altri devono andare a muoversi in un certo modo. Tutto dipende dalle caratteristiche degli attaccanti che ti ritrovi».

PRIMATO: «Queste cose, prima di chiacchierarci, su vanno conquistate. Io non vado oltre il fatto concreto, sono così. Non mi piace chiaccherare, mi piace fare. Gli obiettivi vanno conquistati con la voglia di andare il campo per la maglia, con una mentalità giusta e con il lavoro settimanali. Preferiamo fare che parlare».