Grassani: «Fallimento Catania? Ho vissuto l’esperienza del Bari. Bisogna scordarsi della matricola»

Intervistato da Telecolor, l’avvocato Mattia Grassani, si è soffermato sulla situazione fallimentare del Catania.

Ecco le sue parole:

«L’interesse principale del curatore e del Tribunale fallimentare è quello di non generare ulteriori debiti con la permanenza in attività di una società che non è in grado di autoalimentarsi. Il Calcio Catania deve dare dimostrazione di non aggravare la situazione anche attraverso collette o sforzi di sponsor, associazioni di tifosi, altrimenti la fine sarebbe purtroppo segnata. Dal testo della sentenza emergono alcuni aspetti fondamentali. Innanzitutto la valutazione approssimativa dell’azienda Calcio Catania in 600mila euro; poi il dato che una mancata prosecuzione dell’esercizio provvisorio determinerebbe l’azzeramento di tutti gli asset, parco giocatori in primis ma anche abbonamenti, sponsorizzazioni, diritti televisivi. Chi vi parla ha vissuto in prima persona l’esperienza del Bari nel 2018, città metropolitana e capoluogo di regione, ripartendo dalla Serie D. In questa ipotesi bisogna scordarsi il numero di matricola, la denominazione che sarebbe diversa, si potrebbero mantenere i colori sociali ma nella migliore delle ipotesi la categoria di ripartenza dovrebbe essere la Serie D».