Giornale di Sicilia, Zamparini (integrale): «Non ho venduto e mi fanno passare per delinquente»

“Prosegue l’estate senza pace per il Palermo. Una valanga iniziata con la retrocessione in Serie B, proseguita col naufragio della trattativa con Baccaglini e giunta ad un punto a dir poco critico con l’indagine avviata dalla Procura di Palermo. Perquisizioni in sede e in casa del patron Zamparini, secondo cui tutto nasce da uno schema ben preciso. L’imprenditore friulano però non molla ed è pronto a portare avanti il proprio progetto per il club rosanero, stavolta cercando di coinvolgere quel Frank Cascio che qualche mese fa vide respinta la propria offerta per mancanza di garanzie.

Presidente, cosa ha da dire dopo le perquisizioni a casa e in sede?

«Non serbo rancore, ma quello che è successo è anche dovuto al fatto che non ho ceduto la società a Baccaglini».

Solo questo il motivo per cui la Procura ha deciso di avviare un’indagine?

«Tutto è iniziato dalla Mepal, ma si tratta assolutamente del nulla. Con Mepal abbiamo fatto un’operazione di ottimizzazione del bilancio e adesso sta tornando con un’operazione inversa. Al posto di essere iscritta come credito diverrà una partecipazione. Se però qualcuno vuole divertirsi nel vederci un reato, che si diverta».

Ci spieghi meglio: quale operazione legata a Mepal avrebbe portato a tutta questa situazione?

«Allora, Mepal è stata ceduta ad una società (Alyssa SA, ndr) sotto il controllo di una mia holding lussemburghese, la quale ha un debito di 40 milioni nei confronti del Palermo. Alyssa sarebbe poi diventata proprietà di Baccaglini, in modo di avere i 40 milioni di liquidità e l’apporto di Mepal dentro. Ma l’operazione di ottimizzazione di bilancio era normalissima, non c’è mai stato un passaggio di nulla».

Come pensa di poter chiarire questa vicenda?

«Invece di venire a casa mia ad effettuare le perquisizioni, bastava chiedere i documenti della Mepal. Invece hanno fatto un blitz, in un paese civile non si fa così. Dal bilancio hanno visto quest’operazione e potevano chiedere chiarimenti, invece hanno messo il delinquente in prima pagina. Questa è la vergogna del nostro Paese. La giustizia per fortuna non è questa, ma è quella che accerterà quel che c’è realmente nei documenti».

Presidente, questa però è l’ennesima pagina nera di un rapporto che con Palermo è ormai deteriorato…

«Che mi si venga ad accusare di riciclaggio dopo tutto quello che ho fatto per il Palermo è una vergogna. A Palermo ho solo dato, senza mai togliere un euro».

Però il Palermo deve andare avanti e deve farlo con lei.

«Sto lavorando, sto creando un Palermo forte con Lupo e Tedino. Stiamo andando avanti».

Le ipotesi di reato avanzate dalla Procura sono sei: tutte relative a Mepal?

«Penso siano riferite tutte alla Mepal».

E lei si dichiara estraneo a tutto?

«Penso che chi ha fatto partire questo decreto sia poco informato sulla mia persona, bastava che mi invitasse a portare tutta la documentazione. Ho invitato anche la stampa, almeno dieci volte, a venire in sede a vedere la documentazione del club. Ora sono anche felice, il pm ha portato via pure i due contratti firmati da Baccaglini e Integritas. Adesso sapranno che non sono invenzioni, vedranno a quanto ammonta l’offerta».

Ecco, a proposito dell’offerta di Baccaglini: lei alla fine ha detto no ha venti milioni di euro.

«No: l’offerta di Baccaglini era di cinque milioni per il cento per cento delle azioni del Palermo. E gli altri quindici in tre anni».

Questi quindici milioni non erano garantiti?

«Ma quando mai. Ma che soldi avrebbe messo Baccaglini nel Palermo? Se mi dimostra le garanzie, se mi dimostra di poter fare una campagna acquisti come Dio comanda, io glielo vendo pure domani».

Adesso è tornato a trattare con Cascio: ma ad ottobre non aveva rifiutato la sua lettera d’intenti?

«Cascio si era presentato con Baccaglini, abbiamo chiesto le credenziali a Banca Intesa tramite l’ex vice presidente Miccichè e non ne aveva. Ora Cascio si è presentato con imprenditori italo-americani di origini siciliane. Vorremmo fare una trattativa insieme al sindaco Orlando, proveremo a mettere in piedi un intervento di Cascio in società, con l’acquisto di parte delle azioni e mettendo dentro capitale. Poi faremo un azionariato popolare nordamericano con i siciliani che vogliono un Palermo forte».

Quindi l’idea di inserire Cascio nel Palermo è già avviata?

«Stiamo mettendo in piedi un bel progetto, che sarebbe stato collaterale a quello di Baccaglini. Mi immaginavo che sarebbe andato a frantumarsi, quel progetto, malgrado le rassicurazioni. Ora proseguirò con altri investitori, perché se è vero che voglio cedere il Palermo, è altrettanto vero che non voglio darlo a gente che possa farlo fallire».

Sta quindi dicendo che Baccaglini avrebbe fatto fallire il Palermo?

«Se nel Palermo non vengono immessi subito capitali, con la Serie B, fallisce. Punto e basta. In questo momento stiamo andando avanti con i miei capitali, non certo con quelli di Baccaglini»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”.