Giornale di Sicilia: “Ecco l’offerta. E i debiti? Violato il patto di riservatezza. Zamparini scopre le carte: «Da Baccaglini venti milioni in quattro rate»”

“L’offerta «ridicola», alla fine, era quella già nota da giorni. Zamparini ha detto no a venti milioni di euro, quelli che Baccaglini avrebbe messo in mano al patron friulano per la cessione del Palermo, in un’offerta complessiva a cui si sarebbe aggiunta la valutazione del debito da saldare (40 milioni), più un eventuale bonus in caso di promozione in Serie A. Così era stato presentato il «pacchetto» di Integritas Capital quattro giorni fa in queste pagine e l’imprenditore friulano, nonostante l’intenzione di sottolineare «le informazioni non veritiere apparse sugli organi d’informazione», non fa altro che confermare le cifre riportate. Basta andare indietro fino a lunedì scorso, «20 milioni di base per l’acqui sizione del cento per cento delle quote» da dilazionare in quattro tranche rese note così da Zamparini: cinque milioni entro il 30 luglio, con passaggio dell’intero pacchetto azionario a Baccaglini e Integritas Capital, poi altri cinque milioni all’anno per tre anni fino al 2020. Questa l’offerta presentata all’at tuale consigliere delegato del Palermo e depositata presso lo studio dell’avvocato Pantaleone, lo stesso che sta occupandosi del «casting» per il nuovo presidente. Nel tentativo di sbugiardare quanto si dice da giorni, dunque, Zamparini rende ufficiale quel che già si sapeva. Non solo: nel giro di quarantotto ore fa un dietrofront sul piano legale mica da ridere. Perché lo scorso martedì, sollecitato dalla stampa a rendere pubblica l’offerta presentata da Baccaglini, il patron rosanero si è trincerato dietro alle famigerate clausole di riservatezza, annunciando tramite un comunicato stampa «l’impossibili tà di trasmettere tali documenti senza ledere il patto di riservatezza e confidenzialità contenuto negli accordi intercorsi». Due giorni dopo, il segreto è decaduto e le cifre sono state sbandierate al mondo intero, magari evitando di compromettere altri accordi previsti dal contratto mantenendoli riservati. Un passo indietro col quale Zamparini spera di far capire alla piazza le mancate garanzie sul closing, più che altro, dato che il punto su cui continua ad insistere è proprio relativo agli investimenti sul futuro del club che non sarebbero stati programmati dall’acquirente. «Nell’offerta non c’è alcuna notizia sull’ammontare dei capitali da investire nel club (per campagna acquisti e rafforzamento) né su quelli promessi sul contratto originale del 24/2/17 per la costruzione di stadio ed impianti sportivi», ribadisce il patron, ricordando quanto scritto nella nota che ufficializzava la rottura con Baccaglini. L’accordo di febbraio prevedeva infatti un investimento da 40 milioni sul club e da 110 milioni sulle infrastrutture da realizzare in futuro. Senza queste certezze, Zamparini ha ritenuto di non avere i presupposti per giungere alla cessione delle quote. «Questi ultimi dati erano essenziali per l’accettazione di qualsiasi offerta – prosegue l’im prenditore friulano – poiché essenziali per il futuro della società. Il rifiuto è dovuto principalmente alla mancanza di queste sicurezze per lo sviluppo futuro di un grande club». Parole scritte prendendo come ispirazione un’altra trattativa trasformatasi in telenovela, quella riguardante la cessione del Milan alla cordata del cinese Li Yonghong: «Berlusconi, ad esempio, ha chiesto ed ottenuto dai cinesi assicurazioni sugli investimenti del Milan». Zamparini no, e a suo dire è per questo che l’operazione non è andata in porto. Mesi di negoziati andati in fumo per i progetti futuri sulla società e non perché sul piatto sono stati messi «solo» venti milioni, dunque. La versione di Zamparini è questa, con al centro lo sviluppo del Palermo, che però si ritrova oggi in Serie B e con 40 milioni di debiti (cifra confermata dallo stesso patron in un’intervista al Giornale di Sicilia esattamente un mese fa), oltre che con un progetto sportivo costellato dalle incognite sui pochi big da trattenere in squadra. Di certo, non le premesse che i palermitani speravano di avere a meno di una settimana dal ritiro pre-campionato. Tutto è rimasto come prima, ma Zamparini vuole metterci la faccia per la piazza, sperando in un sostegno che oggi è impossibile da riscontrare: «Ho fornito queste informazioni per i nostri tifosi e per la città di Palermo: io non sono un eroe né una persona di basso profilo. Io sono un uomo con molti valori, primo tra tutti l’onestà, e tutta la mia vita ne è testimone». La tifoseria, però, non intende smettere di contestare la sua gestione. Le proteste dei giorni scorsi sono una cartina tornasole dell’umore della piazza, che attendeva da mesi la fumata bianca ed è rimasta delusa. Sapere che le cifre dell’offerta di Baccaglini siano le stesse note al pubblico da inizio settimana non potrà certo consolarla”. Questo quanto riportato da “Il Giornale di Sicilia”.