Giornale di Sicilia: “Akragas-iraniani, ai titoli di coda. Il club rischia di sparire?”

“L’ultimo tentativo, come era ampiamente prevedibile, è fallito miseramente. Il mediatore di origini iraniane, che da tempo vive e lavora in provincia di Agrigento, dopo avere assicurato che l’imprenditore Karimouee sarebbe venuto da un giorno all’altro in citta per rilevare la societa, ha prima preso tempo e, infine, ha di fatto dato l’alt alla trattativa. La dichiarazione ufficiale – I’unica che, nelle scorse settimane, ha rotto un lunghissimo silenzio mediatico – parla di rallentamenti dovuti al complicato momento internazionale che sta attraversando l’Iran, soprattutto nei rapporti commerciali con l’occidente. In sostanza ci sono difficoltà nel portare i soldi in Italia. Ai più scettici è apparso il pretesto più scontato per far saltare una trattativa che in tanti, in maniera frettolosa, avevano dato per fatta. E adesso il tempo stringe e all’orizzonte non esiste neppure una minima altemativa per evitare il fallimento della società. I tentativi delle scorse ore di sbloccare lo stallo sono falliti. L’attuale proprietà ha detto e ribadito da tempo che non iscrivera la squadra al prossimo campionato di Serie D perché non ha le risorse per portarla avanti. La scorsa stagione si decise l’iscrizione il 30 giugno, all’ultimo giorno utile, grazie a una sorta di colletta fra tifosi e soci di minoranza che avrebbe dovuto tamponare la situazione in attesa della definizione dell’accordo con una cordata di imprenditori romani di cui non si ebbe più notizia. Poi una stagione di stenti, in esilio e con una proprietà che ha concluso la stagione solo nell’attesa di cedere agli iraniani.  Adesso i nodi sono venuti aL pettine. Sulla carta la trattativa con Karimouee, che sarebbe secondo le informazioni fatte trapelare dalla società agrigentina un facoltoso imprenditore con un ruolo di primo piano in una multinazionale, va avanti e si sono solo allungati i tempi. Nella missiva, indirizzata dall’uomo di affari ai tifosi, veniva garantito che sarebbe stato fatto il possibile per mantenere la parola data. Ma il tempo passa e inizia ad essere inverosimile che si possa risolvere la questione in tempo utile. In ogni caso l’avvocato Enzo Caponnetto, socio e legale del club, nonché dirigente che ha curato tutta la trattativa fin dall’inizio, andando persino a Teheran a gennaio, considerato che Karimouee aveva lasciato una porta aperta, sabato ha voluto contattare il mediatore per capire se sono stati compiuti dei passi avanti. La situazione è rimasta identica e, a questo punto, il baratro è davvero a un passo. L’attuale proprietà ha fatto intendere che, in caso di mancata cessione, avrebbe chiuso la società mettendola in liquidazione anche per sanare la complessa situazione debitoria. L’accordo con Karimouee, in linea di massima, prevedeva il subentro a titolo gratuito con l’accollo dei debiti che, secondo le stime più ottimistiche, ammontano ad almeno settecento mila euro. La stagione, peraltro, si è chiusa con quattro mensilità di stipendi ancora da saldare e decine di migliaia di euro di contributi previdenziali e ritenute Irpef non pagati. In caso di mancata cessione salvo miracoli non sembrano esserci altre strade – I’attuale proprietà sembra orientata a chiudere la società”. Questo quanto analizzato dall’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” in merito alla situazione delicata dell’Akragas.