Gazzetta dello Sport: “Pranzo giapponese per il Real. Contro il Kashima alle 11.30, Zidane cerca il titolo mondiale e il 3° successo del 2016”

“Sono 35 anni che Capitan Tsubasa corre come se non ci fosse un domani su un campo che non finisce mai. Tanto podismo, tanti gol in acrobazia, tanti salti fino al cielo del manga hanno finalmente portato al successo: il Kashima Antlers è la prima squadra asiatica che ha la possibilità di giocarsi la finale del Mondiale per Club, al tredicesimo tentativo. Lo farà oggi in casa contro il Real Madrid. Capitan Tsubasa, in Italia Oliver Hutton, era il nome originale del manga creato da Yoichi Takahashi nel 1981 diventato famoso da noi col nome di Holly e Benji.

MESSI, RONALDO, BUFFON Il disegnatore giapponese ha rivelato a Marca che per Holly si è ispirato a tale Musashi Mizushima, un giocatore giapponese che negli Anni Ottanta cercò fortuna in Brasile, mentre per Benji il modello era Dino Zoff. «Oggi però Holly sarebbe Leo Messi, o anche Andres Iniesta, Mark Lenders (il bomber feroce avversario dei due protagonisti, nel manga acquistato dalla Juventus e prestato alla Reggiana, ndr) direi che è Cristiano Ronaldo e Benji il Buffon di qualche anno fa». Parola di Takahashi.

GLORIA VERA Non si vive di solo manga però, e il Kashima, famoso sinora per aver preso Zico nel 1992 e invitato al Mondiale per Club per aver vinto la J League all’inizio del mese, muore dalla voglia di passare dalla gloria fumettistica a quella reale. Ha vinto le sue ultime 6 partite tra Coppa dell’Imperatore, campionato e «Mundialito» dove ha eliminato neozelandesi, sudafricani e colombiani al termine di una gara incredibile, con il Nacional sfortunato, sprecone ed eliminato.

A CACCIA DI RECORD Contro il Real Madrid ovviamente sarà un’altra storia, anche perché il colosso blanco ha nel mirino
vari primati. Una vittoria sui giapponesi porterebbe il Real a 5 successi tra Intercontinentale e Mondiale per Club, uno in più del Milan col quale detiene attualmente il record, allungherebbe a 37 la striscia di gare senza sconfitte (il Barça si fermò a 39), a 26 quella di partite a inizio stagione senza sconfitte (il Madrid di Capello nel 1996 chiuse a 25). Zidane diventerebbe il quarto allenatore a vincere il trofeo sia da giocatore sia da allenatore dopo Ancelotti e gli uruguaiani Cubilla e Mujica e chiuderebbe il suo primo anno solare in panchina con 3 trofei conquistati su 4 disputati.

«VOGLIAMO VINCERE» «Siamo venuti qui per vincere questo trofeo – ha detto chiaro e tondo Zidane –. Dobbiamo giocare a calcio e fare ciò che sappiamo fare. Con l’America siamo entrati in campo un po’ frastornati ma stanchezza e jetlag ora sono stati superati. Siamo pronti». Per Zizou è già tempo di bilanci: «Quando ho accettato di guidare il Madrid la mia idea era solo quella diprovare a fare il meglio possibile: creare un gruppo, vincere partite… Quando alleni il Madrid è l’unica cosa che puoi fare. Magari sembra il contrario, però io sono un tipo positivo nella vita, quindi avevo fiducia. E poi con giocatori così è tutto più facile».

«MIGLIORARE» «Cosa ho imparato? Tante cose, e ogni giorno il processo va avanti, prosegue, apprendo sempre anche perché mi occupo di una squadra di alto livello solo da pochi mesi. Imparo soprattutto nelle partite, è li che si cresce. Mi riguardo le gare che abbiamo giocato e cerco di correggere, di migliorare». Onesto Zizou: se c’è un aspetto nel quale può fare progressi è nella visione, nella lettura, nella gestione della gara. Lo diciamo noi e non lo nega lui, con umiltà e un sorriso: due cose che forse non gli venivano riconosciute nel suo passato da giocatore e che ora sono un tratto distintivo dello Zizou allenatore. Zinedine ha sorpreso tutti, come il Kashima. E vuole continuare a correre e vincere, come Holly e Benji”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.