Gds: “Sicilia. Coste a rischio idrogeologico. Proibite le spiagge più belle”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle coste siciliane a rischio idrogeologico. Vanno ricordate le calette della riserva dello Zingaro, ampi tratti di costa di Marettimo, Levanzo, Favignana, Pantelleria (quasi tutta la fascia costiera), Monte Cofano, Cala Mancino e Cala del Bove nel trapanese, parte di Capo Gallo (da Punta Barcarello verso Fossa del Gallo) e di Ustica in provincia di Palermo (coinvolti anche diversi sentieri di Monte Pellegrino e della Favorita), La foce del Simeto, la Timpa di Acireale, Aci Castello, l’isola Lachea e dei Ciclopi, Santa Tecla e Capo Mulini nel catanese, i laghetti di Cavagrande del Cassibile nel siracusano, l’isola dei Conigli (interessata per circa 2/3 della spiaggia) a Lampedusa, Taormina, le isole di Ginostra, Stromboli e Lipari nel messinese. L’assessore regionale al Territorio e Ambiente Totò Cordaro. «Non possiamo chiudere tutto – di
ce – perché creeremmo parecchi problemi economici alle comunità interessate. Ci sono paesi che vivono del turismo che esiste in queste località di mare. Tenere chiusi i tratti dove si può andare a fare il bagno significherebbe infliggere un durissimo colpo alle attività economiche, perderemmo diverse centinaia di posti di lavoro. Soprattutto dopo la crisi innescata dal coronavirus, non ce lo possiamo permettere».