Gds: “Palermo, difesa…ibrida e il fattore «F»”

Nella formazione anti-Foggia c’è il dubbio Valente, l’esterno alle prese con il solito problema alla caviglia

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla difesa rosanero, ma non solo, anche sul fattore “F”.

Cambiare poco per cambiare tutto. Nel 3-4-2-1 di Filippi, che sulla carta resta immutato, qualcosa si muove. In difesa, soprattutto, ma parlare di novità non sarebbe nemmeno corretto. In fase di impostazione, il Palermo studia un passaggio alla linea a quattro. Un aiuto in più, per una retroguardia che in casa ha retto bene ma che spesso rischia di pagare disattenzioni gravi dei singoli in fase di palleggio.

Una difesa «ibrida», quella che il tecnico ha già presentato a Castellammare di Le disattenzioni dei singoli e le defezioni delle ultime settimane hanno dato la spinta verso questa variabile tattica. Senza Lancini, al Palermo è mancato un centrale in grado di impostare, con Filippi che ha spostato Marconi in mezzo proprio per questo motivo. Il forfait di Almici, poi, ha privato i rosa di una spinta costante sulla fascia, dato che al suo posto ha giocato un terzino puro come Doda.

Il posizionamento dei difensori al «Menti» contro la Juve Stabia non mente: in fase di possesso palla, Perrotta si è allargato a sinistra, agendo praticamente da terzino, con Marconi e Buttaro centrali, mentre Doda non si è sganciato quasi mai in avanti, formando di fatto una linea a quattro. Sulla carta, resta un 3-4-2-1. Nella pratica, invece, l’esterno destro scala in difesa e il centrale mancino si allarga a sinistra, agevolando così l’uscita della palla. Un elemento fondamentale, nel gioco chiesto da Filippi, a dispetto di qualche errore che il Palermo ha anche pagato caro in alcune partite.