Gds: “Muore a 10 anni a Palermo per una folle sfida via social. Crepet «Su internet si insegue il profitto. Ma sta a noi educare all’uso dei cellulari»”

Paolo Crepet durante il Maurizio Costanzo Show, Studi Voxson, Roma, 29 ottobre 2018. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni dello psichiatra Paolo Crepet, in merito alla tragica scomparsa di Antonella Sicomero.

«Non difendo i social, mi limito a constatare che fanno il loro mestiere. Rappresentano una realtà commerciale che persegue l’obiettivo più ovvio, quello di aumentare la clientela: accreditare a un social un impegno morale ed etico è un’illusione, è un’ingenuità spaventosa dell’Occidente. Se sono diventati una sorta di baby sitter, la responsabilità non è loro ma dei genitori.

Io non voglio parlare del caso specifico di cui non conosco i particolari ma ne traggo delle conclusioni generali: a 10 anni una bambina è una bambina e non può essere trattata da adolescente, non le si può dare alcuna responsabilità né la libertà di azione e distruzione tipica di chi ha qualche anno in più».

«Io credo che non si debba permettere a un figlio di 10 anni di possedere un proprio telefonino. A 10 anni al massimo può usare per mezz’ora quello della mamma e stop. E’ diseducativo e, ancora prima di quell’età, è dissennato».