Gds: «Lidi e ristoranti più liberi in Sicilia. Sulle spiagge avremo ombrelloni e lettini a tre metri e mezzo e non cinque. Nei nostri locali…» Parla Musumeci

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla delle misure di sicurezza che si avranno in Sicilia, riportando le parole del Governatore Musumeci.  Nelle spiagge siciliane la distanza di sicurezza sarà di tre metri e mezzo, molto meno dei 5 metri previsti nel resto d’Italia: ci saranno quindi più ombrelloni e lettini. E anche nei ristoranti il limite dei 4 metri quadrati attorno a ogni tavolo sarà ridotto. Nello Musumeci, considerare insufficiente il decreto Rilancio appena varato dal governo nazionale: «Non basterà alla rinascita». Sulle riaperture applicherà lescelte di Conte o emetterà una ordinanza che differenzia la Sicilia dal resto d’Italia? «Intanto registro che ancora non sono ufficialmente arrivate le linee guida nazionali. E che comunque questa volta c’è la possibilità di modifiche da parte della Regione non solo in senso più restrittivo ma anche per allentare un po’ i vincoli introdotti dallo Stato. Il governo nazionale ci ha precisato che noi governatori potremo farlo assumendocene la responsabilità. E io farò qualche forzatura cercando di trovare il punto di equilibrio fra il partito del “riaprite tutto subito”e il partito del “tenete tutto chiuso”. Ho pronta una ordinanza che varerò, appunto, assumendomi la responsabilità e basandomi sui dati epidemiologici e sul confronto col comitato tecnico scientifico». Parliamo delle spiagge, per esempio. «L’Inail dice che la distanza fra lettini deve essere di cinque metri, secondo noi possono bastarne 3 e mezzo». E nei ristoranti, quale distanza? «Il limite dei 4 metri quadrati è impossibile da rispettare nella maggior parte dei ristoranti siciliani. Un locale che oggi ha venti tavoli dovrebbe limitarsi a 8. E ciò equivale a costringere il proprietario a tenerlo chiuso. Quindi pure sui ristoranti farò delle forzature e faciliterò anche la possibilità di sistemare più tavoli all’aperto oltre che all’interno. Lo stesso vale per i negozi, introdurremo cautele minime per i commercianti. Il commercio al dettaglio deve ripartire, io avrei dato il via libera già 15 giorni fa ma Conte mi ha fermato. Anche i titolari di bar e pub le chiedono meno restrizioni. «I bar potranno servire il caffè e le bibite. E pure il gelato che però non potrà  essere consumato all’interno. Per loro è ancora più importante partire dal principio cardine di questa fase: evitare gli assembramenti. È come per parrucchieri, estetisti e barbieri: i primi due avranno da lunedì meno vincoli, i barbieri invece dovranno stare più attenti e avere la visiera in plexigas perché c’è più contatto col cliente». E i centri commerciali, riapriranno prima di giugno? «Per quelli dobbiamo prima attendere le mosse di Conte. Così come per tutte le altre attività il governo non ha dato il discoverde, ma contiamo, noi governatori, di ottenere, già nelle prossime ore, la necessaria autonomia per decidere su ulteriori riaperture».  C’è un limite ai nuovi contagi oltre il quale ritornare alle chiusure? «Speriamo mai. Mi confronterò costantemente con il comitato scientifico ma non oso immaginare un ritorno alla Fase 1, tutto dipende da come gestiremo la ripartenza».