Gds: “Fiuto, promozioni e simpatia: il calcio piange Gianni Di Marzio”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul compianto Gianni Di Marzio scomparso ieri.

Il 14 giugno del 1992, al termine della partita vinta contro Lucchese che non aveva evitato al Palermo la retrocessione in C-1, i calciatori rosanero uscirono dal campo della Favorita a capo chino. Solo uno dei protagonisti di quel pomeriggio, nonostante l’amaro epilogo, lasciò la Favorita tra gli applausi: l’allenatore Gianni Di. Marzio. Che ricambiata, salutando la curva Sud prima di imboccare il sottopassaggio. Era questo Gianni Di Marzio, scomparso ieri a Padova a 82 anni (li aveva compiuti l’8 gennaio). Un uomo di calcio ma principalmente un uomo che sapeva regalare emozioni, come una maschera della Commedia dell’arte, in eterno vonflitto tra il bene e il male.

Del calcio Di Marzio ha conosciuto ogni aspetto, miserie e nobiltà, e proprio dopo quella retrocessione ci confidò che il Palermo s’era mosso tardi e male per evitare la,«combine» tra due squadre (Piacenza e Taranto poi furono indagate), che costò appunto ai rosa il ritorno in C-1 per la peggiore classifica avulsa.

Quella contro la Lucchese fu l’ultima partita da allenatore di Di Marzio, che a soli 52 anni (era nato a Napoli) decise di chiudere con la panchina. Ventitré anni potevano bastare, dopo una breve carriera da calciatore interrotta per un infortunio.