Gds: “Emergenza Coronavirus. Parla il Prefetto di Palermo «Ora prevalga la responsabilità, i giovani si comportino da adulti»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Antonella De Miro, prefetto di Palermo: «Giovani e studenti, comprendo le ragioni oggi del loro disorientamento e della loro noia, non abituati a vivere fuori da ambiti di socialità, e tuttavia mi appello al loro senso di responsabilità, li invito a diventare adulti tutto in una volta, ed essere loro cauti per essere di aiuto al Paese e alle loro famiglie, evitando incontri molteplici, assembramenti, e sacrificando la loro voglia di uscire». Qual è il ruolo della prefettura di Palermo in relazione all’emergenza coronavirus? Quali attività sta portando avanti o coordinando? «I prefetti, ciascuno nel proprio ambito di competenza territoriale, hanno il compito di assicurare l’esecuzione delle misure volte a contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 e sono chiamati a monitorare l’attuazione delle misure da parte delle amministrazioni competenti. Quindi senza soluzione di continuità i contatti e le direttive a sindaci e pubbliche amministrazioni. Si tratta di misure di contrasto e di contenimento che a seguito del Dpcm del 9 marzo sono valevoli per l’intero territorio nazionale fino al 3 aprile. È richiesto ed è necessario restare a casa per il bene di tutti. Si deve evitare di uscire di casa,si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per necessità, quali ad esempio l’acquisto di beni di prima necessità e beni essenziali. È ovvio che è sempre possibile andare ad acquistare generi alimentari che saranno sempre disponibili e quindi occorre evitare forme di accaparramento. Infatti non è prevista alcuna limitazione per il transito delle merci che possono essere trasportate sul territorio nazionale e non sono previste limitazioni del servizio di trasporto pubblico di linea e non. È ovvio che chi si trova fuori dal domicilio, abitazione o residenza può farvi rientro, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. I turisti italiani e stranieri debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio. È fatto divieto assoluto di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. Gli uffici pubblici rimangono aperti su tutto il territorio nazionale e l’attività amministrativa è svolta regolarmente e agli utenti degli uffici sono messe a disposizione soluzioni per la disinfettazione delle mani. Tuttavia, è raccomandato di agevolare al massimo lo smart working. Incremento dei controlli per fare rispettare i divieti? Sono state messe a punto le strategie operative volte a garantire il miglior raccordo comunicativo, a pianificare eventuali necessità situazioni di intervento in caso di attivazione del centro Coordinamento Soccorsi in prefettura e dei Centri operativi nei comuni. Ieri l’ulteriore Comitato, presenti i vertici degli uffici di polizia territoriale e il sindaco Orlando, con il quale i contatti sono giornalieri,per pianificare controlli coordinati del territorio volti alla verifica dell’osservanza delle prescrizioni previste dai Dpcm dell’8 e del 9 marzo per garantire i controlli con il concorso della polizia municipale volti a verificare l’effettività delle misure. Sono già stati avviati i controlli in città e non solo per verificare le ragioni della mobilità che saranno effettuati all’interno del nostro territorio provinciale. Il cittadino deve essere in grado di provare la necessità di uscire da casa anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli pre stampati già in dotazione delle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. Non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. Le specialità della polizia di Stato cureranno i controlli agli arrivi dei treni, sulla grande viabilità, ai porti e agli aeroporti per verificare le ragioni della mobilità». Sul fronte della prevenzione e della macchina sanitaria, ritiene che gli ospedali e la rete di assistenza siano sufficientemente attrezzate per affrontare l’epidemia? I sindacati dei medici hanno lanciato l’allarme sulla mancanza di posti letto di malattie infettive, carenza di presidi sanitari come mascherine e tute. Cosa si sta facendo su questo fronte? «Sul fronte della macchina sanitaria tutto il mio plauso e la riconoscenza va all’impegno appassionato, come sempre, degli operatori del settore Aziende ospedaliere, Asp, 118, che hanno finora garantito controlli di prevenzione e ricoveri e assistenza. Sono in diretto contatto con l’assessorato regionale alla Salute e conosco l’impegno della macchina regionale e per garantire anche l’aumento dei posti di terapia intensiva rispetto a quelli esistenti».