Gds: “Crivello: «Felice come un bambino quando ho vestito la maglia rosa»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Roberto Crivello, difensore del Palermo, rilasciate al sito ufficiale della società: «Sono felice perché ho realizzato un sogno, giocare nella squadra della mia città. Sono il calciatore più felice al mondo, ti dà un orgoglio in più. Non c’è cosa più bella nel calcio. Dentro di me lo sentivo, era un obiettivo e negli ultimi quattro anni ho sempre provato a spingere col mio procuratore per tornare qui. Per fortuna ci siamo riusciti. Uno dei tanti leader, tra quelli che parla di più in campo. Giocando con gli under, c’è una responsabilità in più. Quando c’è un gruppo giovane, però, ti diverti di più. Loro contagiavano tutti con la loro spensieratezza, poi Pelagotti ha fatto da tutor e li ha portati nella strada giusta. Da soli avrebbero potuto fare qualche errore. Avere i palermitani nello spogliatoio è bellissimo, posso parlare con loro anche in dialetto. Questo gruppo, però, è stato veramente unito, a cui piaceva stare insieme anche fuori dal campo. Abbiamo fatto tante cene di squadra e ci siamo divertiti. A Marsala – prosegue Crivello – ci aspettavamo una guerra, è stata una partita tirata e sbagliammo anche un rigore, poi Lucera segnò il gol della vittoria. Dopo il pareggio col San Tommaso ricordo che seguii il risultato del Savoia col telefonino, ma mi addormentai. Quando mi svegliai, vidi un’ottantina di notifiche su Whatsapp. Il Savoia pareggiò, noi restammo primi e lì capii che il campionato non l‘avremmo potuto perdere. Quando ho avuto la maglia rosanero per la prima volta pensai di avercela fatta, Santana disse che sembravo felice come un bambino ed era così. Quando andavo in spiaggia, a Mondello, vedevo sempre Vasari. L’ho preso come modello, un palermitano che è riuscito a giocare nel Palermo. Finalmente ci sono riuscito anche io. Tante volte mi sono vantato con i miei ex compagni di Mondello, qui ho tutto. Loro in vacanza volevano andare a Ibiza o Formentera, ma io che ci andavo a fare? Qui ho tutto, mare, amici e famiglia. Devo ringraziare mia moglie perché ha sempre messo la mia passione al primo posto. Abbiamo deciso di vivere qui, anche lei si è resa contodi quanto sia bellissima Palermo».