Gds: “Asfissiati dal gas, l’atroce morte dei cinque operai a Casteldaccia”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla tragedia di Casteldaccia.

Le autopsie sui primi tre corpi degli operai rimasti uccisi nella vasca di liquami di Casteldaccia hanno confermato la morte per asfissia. A uccidere è stato l’idrogeno solforato, il gas killer sprigionato dalla melma accumulata nella cisterna dell’impianto Amap di via Nazionale. Ieri mattina all’istituto di Medicina legale del Policlinico sono cominciati gli esami scientifici sulle salme di Epifanio Alsazia, di 71 anni, socio della ditta Quadrifoglio Group di Partinico che aveva preso i lavori in subappalto, l’operaio Ignazio Giordano, 57 anni di Partinico, Giuseppe La Barbera, di 29 anni, interinale dell’Amap originario dell’Albergheria e residente a Villabate con la moglie e i due figli piccoli.

Il pm di Termini Imerese Elvira Cuti, che coordina l’inchiesta con il procuratore Ambrogio Cartosio con l’ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo, ha affidato gli accertamenti medico-legali a quattro medici della struttura universitaria: Stefania Zerbo, Ginevra Malta, Erika Serena Sorrentino e Tommaso D’Anna, che oggi esamineranno i corpi di Giuseppe Miraglia, 47 anni, di San Cipirello, e Roberto Raneri, cinquantunenne di Alcamo.

Mercoledì, dopo avere informato le famiglie delle vittime delle autopsie, nel registro degli indagati era stato iscritto il nome di Nicolò Di Salvo, socio e contitolare, con Alsazia, della Quadrifoglio: per lui è stata formulata l’ipotesi di omicidio plurimo colposo, con l’aggravante della violazione delle norme antinfortunistiche, e di lesioni personali colpose gravissime nei confronti di Domenico Viola, 63 anni, che lotta ancora tra la vita e la morte al Policlinico. Nelle prossime ore potrebbero essere indagate altre persone.