Gazzetta dello Sport: “Troppo turnover e rinforzi inadeguati, il Palermo affonda. E contro il Milan…”

“Il detto di solito dice: «Abbiamo fatto 30, facciamo 31». E il Palermo ci è andato molto vicino, in 30 partite ha prodotto 29 formazioni diverse e domenica a San Siro con il Milan sarà la volta della 30a, non tanto per scelta tecnica ma in virtù della squalifica di Gazzi. Ma mentre l’adagio popolare sta a indicare la volontà di fare un ulteriore sforzo per completate un ottimo lavoro, nel caso dei rosanero è l’emblema del caos che sta portando la squadra verso la B. Per fortuna di Lopez a Milano ci sarà Diamanti. La Corte Federale del Figc ha accolto il ricorso del club nei confronti della squalifica per due turni del fantasista, comminata dopo la gara con l’Udinese. La seconda giornata di stop, quindi, è stata revocata. In ogni caso, anche con Diamanti, l’ennesima formazione prenderà forma. Ventinove edizioni del Palermo in 30 giornate sono la conferma di come i quattro tecnici che si sono avvicendati non siano stati capaci di trovare una quadratura vincente.

CONFUSIONE Un problema acuito dalle pressioni dell’ex presidente Zamparini sul tecnico di turno che spesso ha dovuto vivere di compromessi tra le scelte logiche e i desiderata dei piani alti. La girandola continua di giocatori ha finito col produrre incertezza e confusione, una rotazione dalla quale si sono salvati pochissimi capisaldi. Tra i più utilizzati ci sono, infatti, soltanto Nestorovski, Rispoli e fino alla gara di domenica col Cagliari anche Posavec che adesso sembra avere perso l’immunità in porta a beneficio di Fulignati. Alternanza di uomini, ma anche di moduli che ha alimentato l’insicurezza di un Palermo abile a perdere 31 punti da situazioni di vantaggio, trasformando la squadra in un complesso debole mentalmente oltre che dal punto di vista tecnico. Dei quattro allenatori stagionali, l’unico che è riuscito a schierare la stessa formazione per due partite di seguito è stato Diego Lopez tra la gara con la Sampdoria e quella con il Torino. Un processo che però ha fruttato soltanto un punto con i blucerchiati perché con i granata è arrivata l’ennesima mazzata. Il dato evidenzia che cambiando l’ordine dei fattori il prodotto è rimasto uguale, e siccome la continua variazione di schieramento è un processo che ha preso il via dall’andata, l’unica deduzione da fare nella stanza dei bottoni era quella di rinforzare una rosa che manifestava sofferenza.

NESSUN RINFORZO Il risultato è stato la vendita di Quaison e Hiljemark e l’arrivo di Silva e Sunjic, non proprio due rinforzi ma due seconde linee che hanno fatto appena capolino in campo. Silva, poi, è infortunato da oltre un mese, pur avendo giocato un solo spezzone di gare. Insomma non si sta parlando proprio di elementi che hanno migliorato la qualità dell’organico. Dopo la sconfitta di domenica col Cagliari, sembra che Lopez sia intenzionato a puntare da qui alla fine su una formazione ben precisa e soprattutto su un solo modulo il 3­-5-­2 quello che l’anno scorso portò alla salvezza nelle ultime quattro giornate, ma con giocatori che oggi non ci so più. Forse il tecnico avrebbe dovuto pensarci prima”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.