L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” si sofferma sullo sciopero in Serie C. Tutto nasce dalla decisione della Lega Pro di modificare le liste. In questa stagione possono essere tesserati soltanto 22 giocatori professionisti. «Nessuno obbliga i presidenti a prendere più di 22 giocatori. Perchè mettere un norma che lo impedisce a chi se lo può permettere? E’ una norma offensiva, i presidenti sanno fare calcio, la stagione scorsa solo un terzo di squadre ha speso più di un milione di stipendi e l’ha fatto mettendo fideiussioni a garanzia, come previsto. Se c’è gente che investe, perché impedirlo? Nessuno vuole limitare l’impiego dei giovani, ma nessuno deve sentirsi obbligato a usarli. E’ giusto che si competa con i mezzi che si hanno» spiega il presidente AIC Calcagno.