Gazzetta dello Sport: “Scandalo Infront: quel bando per la B cucito su Mediaset, anche Abodi nei guai”

“I magistrati di Milano, che indagano su turbativa d’asta e ostacolo alla vigilanza della Covisoc, non si fermano alla Serie A. I riflettori sono puntati anche sui diritti tv della Serie B, oggetto di una informativa ad hoc della Guardia di finanza. Secondo gli inquirenti lo schema del pacchetto C – l’advisor Infront a favorire Mediaset – si sarebbe replicato in cadetteria. CONDIZIONE Siamo nella primavera dello scorso anno, c’è da vendere i diritti del campionato di B per il 2015-18 e si fa strada l’ipotesi che l’anticipo e il posticipo vengano trasmessi in chiaro. Mediaset si mostra interessata ma è ancor più preoccupata che quelle partite non finiscano su Cielo, il canale free di Sky. Marco Bogarelli, presidente di Infront Italy, chiama Andrea Abodi, presidente della Lega di B, e gli riferisce le esigenze raccolte dai manager del Biscione: «Mi hanno chiesto una condizione, che io farei: la facoltà di… per le due partite… deve essere collegata al fatto che i playoff devono andare in free su una rete nazionale che abbia il 3%». Il 10 aprile, sul sito della Lega, viene pubblicato il bando che ricalca quei desiderata: il licenziatario ha la facoltà di trasmettere in chiaro anticipo e posticipo «a condizione che tali dirette vengano trasmesse attraverso un canale televisivo con audience media giornaliera di almeno il 3%». Sky, così, viene tagliata fuori: Cielo, annotano i finanzieri, ha avuto nel 2014 uno share medio giornaliero tra l’1 e l’1,66%. A questo punto cominciano a insinuarsi dubbi. Mario Morelli, avvocato dell’advisor, lo dice chiaramente: «Qui il problema è soltanto non beccarsi la sanzione… Potrebbe essere pratica scorretta, pratica non competitiva». E spiega pure il senso di quella clausola: «Far fuori, cioè mettere tranquillo uno… che se anche il suo competitor si becca tutto non gli rompe i coglioni troppo». Tradotto: Sky può pure assicurarsi la B, ma per Mediaset il danno sarebbe compensato dall’impossibilità dei concorrenti di trasmettere in chiaro. ABODI Da una telefonata tra Bruno Ghirardi, avvocato della Lega, e Andrea Locatelli, vice presidente di Infront, si desume che quel tetto del 3% non va giù ad Abodi. Ghirardi riporta il pensiero di Abodi: «Il problema è che così è tagliato fuori Sky e noi abbiamo un impegno nei confronti di Sky». È quindi lo stesso presidente della Lega a porre la questione direttamente a Bogarelli: «Mi va in crisi l’ipotesi di offerta e se il modello è questo qui, loro dicono “sai che c’è? Tanto vuol dire che già c’è un’impostazione e io neanche mi metto lì a competere”». L’intervento colpisce nel segno, tanto che Bogarelli invia una serie di messaggi a Marco Giordani, dirigente Mediaset: «Ripensamento del pres, vuole togliere il 3% anche di gruppo». Risposta: «Vabbé dai solo pay». Il 16 aprile appare sul sito della Lega di B un nuovo bando, in sostituzione del precedente: campionato di B solo in pay tv. Alla fine vince Sky con un’offerta monstre di 21 milioni a stagione, più del triplo dell’incasso precedente. RUOLO ADVISOR La Guardia di finanza commenta: «Infront dovrebbe agire garantendo ai partecipanti alle procedure competitive condizioni di assoluta equità, trasparenza e non discriminazione: garanzia che dalla lettura dei contenuti delle conversazioni intercettate sicuramente non è ravvisabile. E ciò non solo per i pacchetti C e Serie B, ma verosimilmente anche nell’ambito dell’assegnazione dei diritti afferenti al lotto più ambito, quello relativo ai pacchetti A, B, D ed E»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.