Gazzetta dello Sport: “Ritorno a Perugia e rincorsa salvezza. Cosmi rischiatutto”

“Rieccoci al punto di partenza, come in un gioco dell’oca che non ha mai fine. Vita, miracoli e cadute rovinose. È sempre lui, Serse Cosmi: tornare al Curi, lo stadio di tutte le sperimentazioni, il prato verde dove ha scritto la storia del Perugia nei primi anni 2000, è insieme un valzer di emozioni e un incrocio ad altissimo rischio: in palio c’è il presente e il futuro, in classifica e in panchina. Il treno della salvezza dei granata, ultimi in classifica, non aspetta più. E l’uomo del fiume, col cuore in tumulto, vuol salirci a tutti i costi: può essere l’ultima spiaggia, può non esserlo, dipenderà dal suo Trapani in perenne sofferenza, squadra simbolo di un uomo costretto in carriera a rotolare spesso sassi in salita dalle pendici alla cima di un monte. GIOCO PERICOLOSO Cosmi, il tecnico di una squadra che si è persa negli spogliatoi della finale playoff della scorsa stagione col Pescara al Provinciale, ha spezzato il sortilegio del Curi il 23 febbraio con i gol di Coronado e Torregrossa. Era il suo quinto tentativo da rivale, gli altri si erano rivelati inutili (sulla panchina di Genoa e Trapani, 2 k.o. e 2 pareggi in precedenza): stavolta, contro la squadra della sua città, Serse vuol avviare davvero una grande scalata dopo 2 sconfitte di fila con Verona e Vicenza, seguite al fuoco fatuo della vittoria col Benevento che sembrava aver chiuso l’avvio shock segnato da 5 pareggi consecutivi, 3 sconfitte di fila, un nuovo pari con la Ternana e un’altra disfatta col Bari. La tensione è palpabile, ma un guerriero come il tecnico di Pontevecchio, «che non si è mai tirato indietro davanti alle proprie responsabilità», per dirla con le parole pronunciate martedì dal d.s. Sensibile, non può mollare e in questa squadra crede ancora, perché i protagonisti della favola dell’ultima stagione, da Scozzarella a Coronado fino a Citro e Petkovic, torneranno grandi e riporteranno su i granata molto presto: lo pensa il tecnico, ne è convinto, e lo dirà oggi alla vigilia del match.  MIRACOLI Questione di tempo, sì, anche se Cosmi non ne ha molto a disposizione. In un curioso gioco del destino, a «casa sua», deve trasformare il Curi nel teatro di una vittoria eclatante, oppure arrendersi alla banalità di un pari o, ancor peggio, inciampare di nuovo in una fatal Perugia con le ombre minacciose che si allungherebbero di nuovo sulla sua panchina (quante voci nelle ultime settimane su Atzori…). Eppure Serse ripartirà ancora da quelle emozioni forti provate nei primi anni 2000, quando nell’era Gaucci trascinò il Perugia alla conquista dell’Intertoto 2003 e alla disputa di 3 turni di Coppa Uefa 2003­04: miracoli di un allenatore venuto dal basso, da quel Pontevecchio portato in 5 campionati dalla Prima categoria all’Interregionale. FIDUCIA La Nord gli tributerà ancora applausi, perché non ha mai dimenticato, e il Trapani gli ha già tributato un ennesimo attestato di fiducia («Ha la sua fetta di responsabilità, ma non è e non sarà in discussione nemmeno se perde», firmato Sensibile), poi toccherà a Serse: gregario col nome del fratello di Fausto Coppi proverà a rialzarsi e, di nuovo alle pendici del monte, a spingere con tutta la forza che c’è un masso con su scritto Perugia, mentre nella stretta vigilia continuerà a ripetere come in passato: «Non vedo l’ora che inizi la partita perché non vedo l’ora che finisca»”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.