Gazzetta dello Sport: “Quelle riserve poi diventate bomber. Cavani, Belotti e Dybala…”

“Meteore, bidoni, promesse non mantenute, ma anche gente che poi è diventata top player. La storia del Palermo nell’era di Zamparini è piena di attaccanti di scorta, ma la maggior parte di loro non ha trovato fortuna. Una statistica che di certo non conforterà Nino La Gumina, ancora a secco di gol in campionato quando si è ritrovato a sostituire la pesante assenza di Nestorovski. E, allora, per il giovane attaccante palermitano meglio guardare agli esempi positivi che a Palermo sono partiti da punte di riserva fino a entrare nell’olimpo dei gol e ador di livello mondiale. I TOP I casi più lampanti riguardano, in rigoroso ordine cronologico, Cavani, Dybala e Belotti. Pertutti etre l’esperienza in rosanero ha rappresentato il trampolino di lancio anche se la loro crescita è passata da tante panchine ed a quelle occasioni da sfruttare al massimo quando i titolari erano assenti. L’apprendistato di Cavani in Italia comincia al fianco di Amauri, ma quando l’italo-brasiliano va alla Juve, l’uruguaiano si prende l’attacco rosanero prima di spiccare il volo a Napoli. Pure Dybala ha dovuto imparare da un maestro non male come Miccoli. Difficoltà e pochi gol nelle prime due stagioni della Joya tra A e B servono però a formare l’attuale attaccante della Juve, che al terzo anno a Palermo mostra al mondo la sua classe. Dybala è quell’attaccante che non consente a Belotti di giocare tanto a Palermo. Ma quando chiamato in causa, il Gallo non faceva rimpiangere gli assenti. I FLOP Sono tre eccezioni in mezzo a un lungo elenco di attaccanti che dalla panchina non hanno mai lasciato il segno. Si va da Farias a Matusiak fino a Succi e Pablo Gonzalez per arrivare a grandi attaccanti come Caracciolo e Maccarone che in rosanero non sono riusciti a esprimersi per quella che è la loro fama, probabilmente per un ruolo di attaccante di scorta che stava stretto e per una fiducia che sentivano di non ricevere in pieno. Fiducia e stima che adesso spera di conquistare La Gumina da attaccante di scorta, seguendo magari le orme di chi da riserva è diventato poi in sostituibile”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.