Gazzetta dello Sport: “Prove tecniche di moviola, portieri più felici”

Il futuro è già qui, nel cuore dell’Appenino romagnolo dove arbitri e assistenti di A sono in ritiro da mercoledì. Il futuro è passato ieri con le forme di Roberto Rosetti, grande ex fischietto, poi designatore (in Russia e in Italia) e ora responsabile del progetto sulla Video assistenza, quella che al bar sport i tifosi chiamano in modo spiccio «la moviola in campo». Non è proprio così, ma siamo di fronte a una svolta epocale avallata da Fifa e Ifab: gli arbitri potranno finalmente chiedere aiuto alla tecnologia per evitare errori decisivi. Ma in quali modi e soprattutto da quando la Var (sigla che sta per «Video assistant referee») diventerà esecutiva? Di tutto questo ha parlato Rosetti a Sportilia. La sperimentazione italiana, voluta e ottenuta dal presidente Figc Carlo Tavecchio, partirà dal 1° ottobre e sarà (come tutte le altre) virtuale, resterà su un foglio di carta e non avrà nessun impatto sulla gara in corso. I test dovrebbero durare 2 anni per poi passare alla fase 2, vale a dire l’ingresso vero e proprio della Var in qualche campionato pilota (magari proprio la A). L’obiettivo è stato individuato: fare dell’Europeo 2020 il primo torneo con la tecnologia a disposizione dei direttori di gara. Da quel momento tornare indietro sarà impossibile.

CONFRONTO Nel frattempo c’è da sperimentare e quindi Rosetti ha illustrato su quali pilastri (voluti da Ifab e Fifa) poggia il protocollo Var. E quindi come dovranno gestirlo gli arbitri chiamati ogni settimana a testare le tre gare di A scelte per il progetto. Ci sono una serie di parametri da rispettare, ma il punto fondamentale è questo: l’arbitro davanti alla tv dovrà segnare le azioni (importanti) che secondo il suo parere avrebbero meritato un approfondimento video. A fine gara compilerà una specie di referto e lo invierà a Rosetti che dovrà individuare criticità e possibili miglioramenti da inserire nella relazione finale. Proprio la prima stagione è la più delicata: sarà fondamentale per sgomberare i dubbi (ancora ci sono). Gli scettici ritengono che la tecnologia possa snaturare il gioco, renderlo più lento e quindi meno spettacolare. Rosetti è apparso motivato: la Var è partita col piede giusto.

PORTIERI FELICI Oltre al futuro c’è pure un presente. Ed è fatto da regole cambiate: a Sportilia il designatore Messina e gli stessi arbitri (riuniti in gruppi per spiegare le novità ai colleghi) si sono soffermati sulle due che avranno maggiore impatto. La prima fa felici i portieri, perché è andata in pensione la norma che puniva col rosso il giocatore che in area di rigore negava una chiara occasione da gol. Adesso ci sarà solo il giallo se l’autore del fallo ha tentato con le gambe (o le mani) di prendere il pallone. In sostanza, spariscono molti dei rossi destinati ai numeri 1. Attenzione: resta l’espulsione se l’irregolarità è stata commessa fuori area, se il giocatore si disinteressa della palla andando a cercare l’attaccante o in presenza di una parata di un difensore. E a proposito dei falli di mani: niente più giallo automatico quando interrompe un passaggio tra compagni, ma cartellino solo se blocca un’azione giudicata pericolosa. Per il resto, arbitri e assistenti hanno superato alla grande tutti i test fisici. Domani il rompete le righe“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.