Gazzetta dello Sport: “Pomini paratutto vola verso la A «Dopo 13 anni col Sassuolo, Palermo mi emoziona»”

“Il giorno dopo sono arrivati i complimenti di Zamparini a Stellone, perché a detta del patron «“il Venezia è la squadra più forte tra le semifinaliste per il tipo di gioco che pratica. Bravo Stellone, perché era l’unica maniera per affrontare questa squadra. Sono stati tutti molto bravi e attenti, la dea fortuna ci ha aiutato». IL GUARDIANO Non solo quella, però, perché, senza Pomini in porta,sarebbestataduraper il Palermo approdare alla finale dei playoff. Il portiere è stato decisivo nel congelare il vantaggio con prodezze in sequenza su Pinato, Geijo e Litteri. Il suo peso specifico si è fatto sentire soprattutto nella ripresa, quando i cambi di Inzaghi hanno rivitalizzato il Venezia. Segnali importanti di solidità in vista della finale di andata di domani sera contro il Frosinone, che vanta degli specialisti, soprattutto sui tiri dalla distanza, come Soddimo, Ciano, e Dionisi, anche se, finora, contro Pomini i ciociari sono rimasti a secco. BESTIA NERA  E’ come se ci fosse stato un disegno del destino che abbia legato il portiere ai laziali. Perché quando il Palermo ha affrontato il Frosinone in campionato c’è sempre stato l’ex Sassuolo in porta: all’andata in sostituzione di Posavec, al ritorno con i galloni di titolare, dopo il ribaltamento delle gerarchie ai danni del portierino croato. E in entrambi i casi la porta è rimasta inviolata. Al «Benito Stirpe» Pomini mise in ghiaccio uno 0­-0 prezioso, mentre al «Barbera» ha tenuto vivo l’1­-0 per i rosanero. Se non è una bestia nera per gli uomini
di Longo, poco ci manca. E ora se li ritroverà di fronte per la terza volta. L’estremo difensore, in generale, è stato in più occasioni protagonista di clean sheet»: su 23 presenze, ha tenuto la porta inviolata ben 1-0 volte, a cui va aggiunta anche quella contro il Venezia nella semifinale di ritorno dei playoff. Non sono numeri casuali, indicano la maggiore concretezza che si è registrata tra i pali nel raccogliere il testimone da Posavec. L’esperienza alla fine è prevalsa su una scommessa che era sembrata già persa in partenza dopo la retrocessione della scorsa stagione ed è stata, invece, reiterata in Serie B. Per fortuna, questa volta Zamparini si è convinto a prendere un portiere di esperienza da mettere alle spalle dell’Under 21 croato. Il suo bagaglio tecnico, più che per insegnare, è servito a tenere a galla il Palermo, soprattutto nel momento più difficile: il rigore parato al Pescara, per esempio, ha avuto un grande peso in ottica play off. Restando in tema di scommesse, Pomini quella personale l’ha già vinta, è tornato protagonista dopo due anni vissuti da terzo portiere  al Sassuolo. Il club al quale è stato legato ben 13 anni e del quale ha fatto la storia passando dalla Serie C1 alla Serie A. NUOVO TRAGUARDO A Palermo, però, si è tolto pure la soddisfazione di conquistare la finale play off, che con i neroverdi aveva mancato in due occasioni. Oggi è il beniamino di una tifoseria nuova che, fino all’altra sera, l’ha osannato per le prodezze sfoderate. A 37 anni si può parlare di una vera e propria rinascita. «Ammetto che tutte le parate che ho fatto sono state difficili. Sono emozionato, perché ho giocato in una piazza per 13 anni e oggi è gratificante al massimo ricevere queste attenzioni – ha detto dopo la gara dell’altra sera –. Devo rimanere concentrato come gli altri, l’obiettivo più grande è portare il Palermo in A»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.