Gazzetta dello Sport: “Palermo avvisato. Due mesi di Pioli e Inter ribaltata, zona Champions e squadra carica”

“Dal 20 novembre a oggi due mesi di gare ufficiali sotto la gestione Pioli, due mesi che hanno riportato l’Inter a ridosso dell’Europa attraverso prove e vittorie convincenti, oltre a un atteggiamento generale parecchio positivo. Incoraggiante il percorso intrapreso da squadra e società. Sì, perché ciò che sta maturando sul campo è figlio soprattutto di un club che via via sta trovando tutti i giusti equilibri anche dietro le quinte, con Ausilio, Gardini e Pioli premiati dalla fiducia di Suning nel momento più delicato della stagione: ai due dirigenti il merito di aver individuato la carta Pioli come medicina perfetta per il dopo De Boer; allo stesso Ausilio e appunto a Pioli il regalo Gagliardini quando sembrava parecchio più semplice, ed economicamente vantaggioso, mettere sotto contratto Lucas Leiva. Decisiva la mossa del patron Zhang Jindong: fissi a Milano il figlio Zhang Steven (potenziale futuro presidente) e l’a.d. Liu Jun. Insomma, l’Inter sta davvero gettando basi di cemento armato a livello di organizzazione societaria, e a grandi passi vuole velocemente riportarsi in linea con le potenze internazionali. IN CIFRE Il curriculum di Stefano Pioli è di otto vittorie, due sconfitte (in Israele col Beer Sheva e poi a Napoli) e un pareggio (all’esordio, 2­2 nel derby). Battute, nell’ordine, Fiorentina, Sparta Praga, Genoa, Sassuolo, Lazio, Udinese, Chievo e Bologna. Striscia aperta di
sette vittorie consecutive, cinque delle quali in campionato: 24 i gol fatti, 15 quelli subiti. Così i cannonieri nell’era Pioli: comanda Icardi (6 centri), quindi Candreva, Brozovic e Perisic a quota 4, Eder con 3 reti, a chiudere Palacio, Banega e Murillo con un gol. L’Inter nel frattempo è risalita al sesto posto, a cinque punti appena dalla zona Champions: impensabile al tramonto dell’esperienza di De Boer, con la squadra undicesima dopo undici giornate. RIVALUTATI Al di là di punti e classifica, il lavoro di Pioli sta lasciando il segno soprattutto su alcuni singoli giocatori che a un certo punto erano di fatto ai margini del progetto, decisamente svalutati: su tutti Kondogbia e Brozovic. In particolare, è proprio il francese il «capolavoro» del nuovo tecnico nerazzurro: titolare nelle ultime quattro gare ufficiali (intesa naturale con il neo acquisto Gagliardini), sempre fra i migliori in campo, di nuovo nel mirino della Premier League. «Ma il ragazzo è incedibile», ripetono da corso Vittorio Emanuele. E la quotazione è comunque risalita a non meno di 25 milioni di euro, cifra che già oggi permetterebbe di ammortizzare anche a livello di bilancio l’assegno da 31 milioni (più bonus) versato al Monaco nell’estate del 2015. Capitolo Brozovic: zero intesa con De Boer, pedina fondamentale e goleador con Pioli. Pure il croato fa già gola al calcio inglese, ma per ogni eventuale discorso di mercato se ne riparlerà al massimo a giugno. «Il reparto non si tocca», ha più volte ripetuto il d.s. Piero Ausilio: Gagliardini e Kondogbia i centrali ideali davanti alla difesa; Brozovic e Joao Mario jolly veri; Banega trequartista raffinato. C’è poi un altro giocatore che ha di nuovo alzato il proprio rendimento con Pioli: trattasi di Jeison Murillo. A parte la spettacolare «cilena» in Coppa Italia, il colombiano ha ritrovato brillantezza e sicurezza nel cuore della difesa, sia accanto a Miranda sia con Medel come partner. E intanto inizia a dare buoni frutti anche il lavoro su Gabigol, sottoposto a durissime sessioni tattiche nelle ultime settimane. S. SIRO NON PERDONA Un ultimo dato conferma la rinascita nerazzurra: in casa, coppe comprese, Icardi e compagni sono infatti arrivati a nove vittorie consecutive, striscia che Stefano Pioli (battuti nell’ordine Fiorentina, Sparta Praga, Genoa, Lazio, Chievo e Bologna) condivide con Frank de Boer (1­0 al Southampton e 2­1 al Torino) e Stefano Vecchi (3­0 al Crotone).”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.