Gazzetta dello Sport: “Napoli shock, a ferro e fuoco. Negli scontri anche una pistola”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caos in centro a Napoli.

Una giornata intera di guerriglia nel cuore di Napoli. In quel centro storico dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Ma di umanità intorno a piazza del Gesù nel pomeriggio di ieri se n’è vista davvero poca. La conta dei danni a mezzi di trasporto, negozi, ristoranti e botteghe non è stato ancora completato e un poliziotto alla fine degli scontri sul selciato ha recuperato una pistola caduta a un collega. Il culmine degli incidenti, causati dagli ultras dell’Eintracht (con atalantini infiltrati) e nei quali sono rimasti coinvolti anche quelli del Napoli, poco dopo le 16.30.

Pomeriggio di fuoco Intorno a piazza del Gesù i tedeschi avevano deciso di fermarsi per il pranzo e per bere, nonostante l’invito delle forze dell’ordine che più volte li avevano invitati a salire sui pullman per riportarli in albergo. Ma parliamo delle frange di ultras più intransigenti, refrattarie a ogni regola e che già al mattino avevano deciso di marciare compatti in città, urlando cori contro Napoli e i napoletani, urlati in italiano. Gli ultras azzurri non intendevano “sopportare” questo sgarbo e hanno cercato di organizzarsi in gruppetti per assaltare i “nemici”. Cosa che le forze dell’ordine sono riuscite a evitare già dalla serata di martedì, disperdendo assembramenti nei pressi di Piazza Dante, sempre nel centro storico.

Ma il prolungarsi dello stazionamento in piazza del Gesù dei tedeschi ha consentito ai gruppi ultrà napoletani di organizzarsi e poco dopo le 16.30, ecco partire l’attacco da due parti diverse dello slargo, con le forze di polizia in difficoltà nell’evitare lo scontro diretto cercato da entrambe le fazioni. Sono stati utilizzati per colpire tavolini e sedie dei locali, oltre a pietre e lancio di petardi e fumogeni. È stata colpita anche una volante della Polizia che ha preso fuoco, diversi agenti sono rimasti feriti. Una mezz’ora di inferno durante la quale il centro si è svuotato di turisti, terrorizzati dalla violenza gratuita che non accennava a essere frenata, nonostante il dispiegamento di circa 800 uomini a protezione dell’ordine pubblico.

Solo intorno alle 18 la situazione è tornata sotto controllo, quando a forza gli ultras tedeschi sono stati fatti salire sui bus dell’azienda pubblica napoletana (danneggiati anche quelli) e riportati nell’albergo a quattro stelle sul lungomare dove risiedevano, giusto accanto all’hotel dell’Eintracht. In serata è stato impedito loro di raggiungere lo stadio Maradona, ma il prezzo pagato dalla città è altissimo. Dopo la partita, nei pressi dell’albergo da dove un gruppo di tedeschi stava ripartendo sui pullman per andare in aeroporto, c’è stato ancora un tentativo di scontro con i napoletani, con la Polizia che ha evitato il peggio, e sono state ritrovate tre bottiglie di birra modificate in molotov. E fin quando i 600 ultras tedeschi non ripartiranno c’è sempre il rischio di ulteriori scontri, con il Lungomare zona più calda: le forze dell’ordine hanno bloccato le vie d’accesso e gli elicotteri hanno controllato dall’alto fino a notte fonda. Al termine degli scontri, che sono avvenuti in piazza del Gesù a Napoli, tra un gruppo di tifosi napoletani e circa 250 dell’Eintracht, è stata trovata anche una pistola: come si vede in uno dei video che circolano in rete, un agente in borghese recupera l’arma sul selciato. Un altro poliziotto, che assiste alla scena da dietro a un portone, rivolgendosi ad altri agenti, dice: “La tiene un collega”, facendo riferimento alla pistola.