Gazzetta dello Sport: “L’accusa di Gervinho, già decisivo in Cina: «Puntiamo al terzo posto. Le scommesse? Gare truccate pure in Italia e in Europa»”

“A dieci milioni di euro l’anno si può anche permettere di dire tutto ciò che pensa. Sulla Roma, su Garcia e sul calcio in generale. E poi sulla Cina, ovviamente, la nuova terra dell’eldorado, lì dove Gervinho correrà e sterzerà per le tre prossime stagioni. Altro che ghepardo africano, da quelle parti Gervias rischia di trasformarsi in una tigre cinese. Aggressiva e graffiante. CIAO ITALIA Così l’ivoriano va dritto al problema, parlando all’Equipe: «Sono andato via dalla Roma perché hanno esonerato Garcia. Arrivai in giallorosso grazie a lui, il club non mi voleva. Poi quando lo hanno mandato via ho discusso con Spalletti, anche se De Rossi mi aveva detto che era una brava persona. Ma non mi sentivo più di combattere in campo per la Roma, di dare qualcosa per Spalletti, mi sarebbe parso come tradire Garcia. Anche se il problema non era Spalletti e gliel’ho detto. Ma non era più possibile restare». Anche perché dall’altra parte gli è arrivata un’offerta monstre, quella dell’Hebei CF: dieci milioni all’anno per tre anni. Probabilmente anche fosse rimasto Garcia, i saluti ed i mal di pancia sarebbero arrivati puntuali lo stesso. «Un’offerta del genere non si può rifiutare, ma è arrivata solo grazie alle mie qualità. Io ci ho messo poche ore a firmare, qualcuno altro non è venuto o perché c’erano troppi intermediari di mezzo (Yaya Touré, ndr) o perché non si è fidato sui pagamenti». LE SCOMMESSE Non proprio una scelta di vita, insomma. Un po’ per un calcio ancora primordiale rispetto a quello europeo, un po’ per il passato degli scandali scommesse in Cina. «Ma si stanno ripulendo e poi le partite truccate esistono anche in Italia e in Europa — risponde candidamente Gervinho — La Cina sta correggendo gli errori del passato. L’Hebei? Parte per salvarsi, ma sono sicuro che potremo arrivare tra le prime tre». La partenza è stata buona, con la vittoria esterna in casa del Guangzhou R&F per 2­1, con gol decisivo proprio di Gervinho. Una rete pesante, considerando che in Cina invece dei premi partita ci sono quelli per i gol. «La squadra riceve 60mila euro a gara, più altri 150mila per ogni gol segnato. Si può arrivare anche ad un milione a partita…». Ed allora pazienza se la Cina non è l’Europa, Gervinho se n’è fatto già una ragione. «E poi spiegatemi che differenza c’è oggi tra la Superlega cinese e la Ligue1? Quando ho vinto il titolo con il Lilla c’erano tante squadre in lizza, oggi il Psg vince con due mesi d’anticipo. Qui ci sono almeno due squadre che si daranno fastidio fino alla fine e forse anche di più». Se poi l’Hebei ci sarà o meno Gervinho se ne farà tranquillamente una ragione. Con quel conto in banca del resto…”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.