Gazzetta dello Sport: “Il panino in panca costa caro a Shaw. Se ne va dal Sutton. E la favola è rovinata”

“Un panino, uno solo, ma stavolta gli è andato di traverso. Abituato a divorare ben altre razioni, Wayne Shaw, 45 anni, portiere extralarge del Sutton United, ha vissuto un brevissimo momento di gloria dopo essere stato beccato, all’83’ della partita di FA con l’Arsenal, con un sandwich in bocca. Le immagini televisive hanno compiuto il giro del mondo in un lampo. Sono state un cult dei social lunedì sera, ma già verso la notte è emersa una storia che non ha solo dato un colore diverso alla cosiddetta favola del Sutton, ma ha costretto ieri mattina Shaw a rassegnare le sue dimissioni. Il gesto del portiere extralarge non sarebbe infatti legato ad un impulso controllabile di fame, ma sarebbe stata invece una furbata legata al mondo delle scommesse. Un’agenzia aveva quotato la «mangiata» del panino 8/1. Una legge introdotta in Inghilterra nell’agosto 2014 proibisce ai calciatori dalla Premier alla National League – il Sutton è diciassettesimo nel campionato di Conference, quinta serie – di essere coinvolti in qualsiasi tipo di scommesse. Il Sutton ha subito accettato le dimissioni. Shaw a caldo aveva negato di aver puntato sul suo gesto, ma aveva ammesso che forse qualcuno lo aveva fatto: «Penso che si sia trattato di poche persone. Naturalmente noi calciatori non possiamo scommettere. A qualche compagno di squadra che mi aveva parlato dell’esistenza di queste puntate e mi aveva chiesto come mi sarei comportato, ho risposto che non lo sapevo, ma che essendo rimasto a digiuno tutto il giorno, avrei potuto anche addentare un panino». IL PERSONAGGIO La voracità, di cibo, ma forse di soldi, lo ha tradito. Cresciuto nel settore giovanile del Southampton e in gioventù centravanti, Shaw si è perso nei bassifondi del calcio inglese. Nel dicembre 2013, visse un momento burrascoso per un gestaccio nei confronti dei tifosi avversari in una match di Senior Surrey Cup. Fu sospeso dal Sutton e poi reintegrato, per dividersi tra il ruolo di preparatore dei portieri e qualche apparizione in panchina come giocatore a tutti gli effetti. Shaw è stato coinvolto nel tempo anche nelle iniziative del club per raccogliere denaro e il mondo delle scommesse non è per lui una novità: nei pub ha partecipato alle puntate sulle pinte di birra. ALTRO CHE FAVOLE Peccato che sia finita così perché la serata di calcio di lunedì sera era stata splendida: la partita, la partecipazione festosa dei tifosi, Davide contro Golia, anche se stavolta ha vinto il più forte. Ma l’episodio ha un indubbio merito: consiglia prudenza quando si usa la parola «favola» e ci ricorda che c’è sempre in agguato il lupo cattivo. In questo caso, un portiere obeso, che invece di divorare Cappuccetto Rosso, con un semplice hot dog ha oscurato la bella avventura calcistica del Sutton, approdato al quinto turno di FA Cup ed eliminato dal grande Arsenal. In questa vicenda,proprio i Gunners escono benissimo: la squadra di Arsene Wenger avrebbe infatti rinunciato al bonus partita di 50 mila sterline, consegnandole al Sutton, per contribuire alle spese di ristrutturazione dell’impianto. I calciatori dell’Arsenal dopo la partita sono anche andati a salutare i colleghi del Sutton, compreso Elneny che ha rischiato una gamba dopo un intervento da codice penale. SOLDI E MERCATO I dirigenti del Sutton sono ora sballottati tra la questione­ Shaw e il diluvio di denaro che si è abbattuto nelle casse con la FA Cup. Il presidente Bruce Elliott ha raccontato che arrivare al quinto turno di Coppa d’Inghilterra ha permesso di guadagnare un milione di sterline. Altri soldi potrebbero arrivare con le cessioni dei due calciatori migliori, il centravanti Roarie Deacon e il centrocampista Craig Eastmond. «Sarà difficile trattenerli, meritano le categorie superiori», le parole di Elliott. Il panino di Shaw ha però rovinato la festa. E’ stata già aperta un’inchiesta sull’episodio. L’allenatore Paul Doswell è stato il primo a censurare Shaw: «Un gesto inaccettabile. Speriamo che il club non debba pagare il prezzo di quest’errore». Soldi, sempre soldi. Altro che favole”. Questo quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.