Gazzetta dello Sport: “Il Palermo dei big. Tedino apre a tutti «Chi è rimasto fuori mi ha dimostrato la giusta rabbia…»”

“Missione Barbera. Il Palermo vuole provare a riannodare il filo con i tifosi per la spinta verso la Serie A, un passaggio obbligato dopo una vittoria come quella di Foggia, arrivata in rimonta e con una grande prova caratteriale, un obbligo in virtù di un organico con maggiori alternative rispetto all’ultimo campionato. Anche per riuscire in un obiettivo che la scorsa stagione, soprattutto nel girone di andata, non è riuscito, quando la squadra arrivava da risultati importanti in trasferta. Occasioni mancate, come accadde nei match con Venezia e Cittadella, dopo due vittorie fuori casa con Carpi e Cremonese, alle quali seguirono un pareggio con i lagunari e una sconfitta con i veneti. Perché poi la sensazione è che ai tifosi rosanero manchi sempre poco per ritornare in massa allo stadio. Le ultime gare della stagione, tra regular season e playoff, hanno alzato il termometro a quasi trentamila spettatori, a testimonianza del fatto che basta un po’ di continuità di rendimento per far surriscaldare gli spalti. I quasi 6 mila paganti del match con la Cremonese vanno incrementati, a condizione che questo pomeriggio con il Perugia arrivi una vittoria che possa far compiere un bel balzo in classifica ai rosanero, che a bocce ferme possono contare soltanto su 2.210 abbonati.

TOCCA A NOI Tedino vuole provare a scuotere gli animi tiepidi del Barbera. «Io i playoff li ho visti da lontano, ho visto molta gente contro l’Avellino, il Foggia e il Cittadella (nel girone di ritorno, ndr). Il primo deve batterlo la squadra e non ne basta uno, bisogna avere continuità e provare ad ottenere più vittorie consecutive. Adesso tocca a noi riconquistare i tifosi; se riusciremo, sono convinto che potremo farcela».
UTILIZZO TUTTI Tedino, finora, ha sempre sostenuto che con questo organico il Palermo potrà regalarsi grandi soddisfazioni. Il successo di Foggia potrebbe avere aumentato le sue consapevolezze. «Dico di no, perché ero già consapevole che possiamo arrivare fino in fondo. Ovvio, dopo una sconfitta puoi prendere un calcio nel sedere e andare via. Ma la filosofia che stiamo seguendo mi fa pensare positivo. In questo momento ho 23 giocatori e ammetto che chi è rimasto fuori a Foggia mi ha dimostrato di essere a disposizione con il lavoro visto in settimana. Dobbiamo imparare dai grandi club: utilizzare tutti, spremendoli al massimo per due-tre partite. Dobbiamo insegnare che è meglio fare 25 gare da protagonista, che 36 da semplici gestori»”.

Questo un estratto di quanto scrive l’edizione odierna de la “Gazzetta dello Sport”.