Gazzetta dello Sport: “E’ un’Italia in stile vecchia Romagna. Candreva, Eder, Giaccherini e Parolo a Cesena nel 2011. Giampaolo: «Fondamentali per la duttilità tattica»”

“C’è una foto che circola sui social e risale all’agosto 2011: Cesena schierato, fra gli altri Giaccherini, Candreva, Parolo ed Eder, quattro dei titolari azzurri a Lione. Nel giro di pochi giorni, Giaccherini sarebbe passato alla Juve, e nelle prime dieci giornate di campionato la guida tecnica fu di Marco Giampaolo. «C’è un legame, molto più importante per la Nazionale rispetto al fatto di aver giocato insieme nel Cesena, che unisce i quattro – dice Giampaolo, reduce da una stagione super a Empoli – Una duttilità straordinaria e soprattutto la disponibilità al concetto di calgrande corsa e dinamismo. Mi diedero tutti quello che mi serviva, anche Giaccherini che pure rimase con noi solo un mese: grande precisione e disponibilità nel fare quello che gli chiedevo, quello che serviva alla squadra. Oggi che sono anche maturati, Conte li ha scelti per lo stesso motivo: in rosa c’è chi ha più qualità, ma i quattro in questione sono i giocatori giusti per sviluppare il 3-5-2 “mobile” che ha in mente Antonio. Lo stesso che faceva allo Juve, e io posso dirlo perché l’avevo studiato tanto. Da Candreva, che gli dà un’offensività non squilibrata sulla fascia, a Eder che con la sua velocità e la capacità di attaccare la profondità è il partner ideale per una prima punta che alterna palla a terra e palla alta come Pellé. Conte sta ripercorrendo quella strada juventina e in realtà è lui che fa la differenza, con le sue idee: i giocatori sono gli interpreti del suo progetto di rendere la Nazionale quanto più possibile simile a un club». IL TORO LO VUOLE Grandi protagonisti a Lione, anche se il vero eroe è stato Giaccherini, un gol capolavoro, poi la solita generosità, tutto al servizio della squadra. «Era felicissimo dopo la gara – racconta Furio Valcareggi, agente di Giak insieme all’avvocato Marinelli – e si merita ogni cosa. Un ragazzo eccezionale, normale nel senso migliore della parola. Famiglia e amici veri le sue priorità. Ha voluto fortemente tornare a Bologna, credeva nella convocazione per la Francia, e un grazie va a Corvino. Non è un fuoriclasse, ma un gran bel giocatore. Il rapporto con Conte? Non troppe parole, ma la stima reciproca è forte. Ripenso ai tempi in cui Emanuele voleva quasi smettere, e a quando era ai margini del Cesena. Ecco, allora furono decisivi gli arrivi di Bisoli e Minotti, tecnico e d.s. del club romagnolo, uomini importantissimi per lui, gente che ha creduto immediatamente in Emanuele». Giaccherini ha ancora un anno di contratto con il Sunderland (due milioni l’ingaggio), il Bologna al momento non può riscattarlo, e allora occhio al Torino che sembra fare sul serio, con la Fiorentina in seconda battuta. «Ma lui oggi – conclude Valcareggi – vuole vivere fino in fondo il sogno europeo»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.