Gazzetta dello Sport: “È un Palermo da allarme rosso. Sei punti in meno dell’anno scorso. Ha la stessa classifica della stagione in cui retrocesse…”

“Un punto dopo le prime tre partite. Esattamente come l’anno della retrocessione. Che il Palermo potesse avere un falsa partenza era prevedibile, bastava dare un occhio al calendario e guardare un organico non completato durante il mercato. Che sarebbe stata dura con Sassuolo, Inter e Napoli si sapeva, anzi va benedetto quel punto rimediato a San Siro che alla vigilia non c’era messo. L’avvio difficile dei rosanero, però, preoccupa se si guarda alla scorsa stagione. Il Palermo iniziò col piede sull’acceleratore con sette punti nei primi tre turni di campionato grazie alla vittorie con Genoa, Udinese e il pari col Carpi. Magari con un pizzico di fortuna, visto l’andamento delle partite in questione, ma furono punti preziosi per la salvezza finale. Già, un traguardo raggiunto, comunque, all’ultima giornata dopo la processione di cambi in panchina operata in modo scriteriato da Zamparini. IDENTITÀ Ma quella partenza veloce era frutto di un gruppo che si conosceva da anni, guidato da un allenatore alla sua terza stagione in panchina. Non c’erano più Dybala e Belotti, ma la squadra aveva mantenuto un’ossatura di base che dava garanzie. Sorrentino, Rigoni, Vazquez, Gilardino con l’aggiunta di Maresca, decisivo nel finale di campionato per mantenere la categoria. Se quella squadra, martoriata dai continui avvicendamenti di allenatori, è riuscita comunque a tirare fuori una propria dignità nel non voler retrocedere, c’è da chiedersi che cosa sarà di questo Palermo. Pronti via, è cambiato un direttore sportivo e un allenatore, tutto nel giro di un mese. SCOSSONI Prima Foschi, con le dimissioni per divergenze sulle trattative di mercato con il presidente, poi Ballardini che ha dato l’addio con una rescissione consensuale. Un allenatore che aveva fatto delle richieste ben precise per rinforzare l’organico volutamente disattese dal patron rosanero. Un portiere di esperienza che non è stato preso e un attaccante di peso che Zamparini, dopo avere tentato con Balotelli e Cassano, ha deciso di non acquistare. La vecchia guardia non c’è più, e inoltre c’è un allenatore debuttante come De Zerbi chiamato ad allenare una squadra composta da molti altri esordienti in Serie A. Un punto dopo tre partite in queste condizioni non può dare sensazioni positive, pensando che una squadra molto più forte la scorsa stagione si è salvata solo ai titoli di coda del campionato”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.