Gazzetta dello Sport: “È un Cosmi tutto nuovo, l’allenatore del Trapani lanciato verso i playoff: «Sono forte e preparo un’impresa. Questa squadra mi ha viziato, mi sento amato come persona e rendo di più»”

Il tecnico del Trapani, ex rosanero, Serse Cosmi ha concesso una corposa intervista alle colonne de “La Gazzetta dello Sport” parlando del suo Trapani e del suo ambientamento in granata. Di seguito l’intervista integrale al tecnico perugino:

“L’ uomo del fiume è rinato in riva al mare. Quello di Trapani è azzurro e cristallino, gli altri dove Serse Cosmi ha allenato (Genova, Livorno, Palermo, Lecce, Pescara) erano in piena burrasca. «Ho avuto esperienze contraddittorie… Ma quando ho potuto allenare dall’inizio ho sempre fatto bene». Se lo gode lo splendido mare di Sicilia?

«Vivo al porto, frequento quella gente, atmosfera bellissima. Nei posti dove mi vogliono bene come persona e non solo come allenatore rendo molto di più: è un limite, ma sono fatto così».

Si gode anche il suo bel Trapani.

«Una bella squadra intesa come gruppo di ragazzi. C’è una simbiosi importante. Vado al campo col desiderio di incontrarli, di parlare con loro. Non mi succedeva da un po’. Mi hanno viziato, adesso sono cavoli loro: puntiamo in alto».

Trapani, un ambiente particolare.

«L’idolo indiscusso è il presidente Morace, amato come nessuno in Italia. E con il d.s. Faggiano lavoro in sintonia, come mi è successo solo con Sabatini ad Arezzo e Perugia e con Osti a Lecce». Invecchiando Cosmi è cambiato? «In A avevo più entusiasmo e incoscienza. Oggi sono molto più forte nella preparazione e gestione».

L’etichetta del motivatore-e-basta non le è mai piaciuta, ma il Trapani di carattere ne ha parecchio.

«Carattere e consapevolezza. Dopo il 2­2 con il Cagliari (Trapani ripreso nel recupero, ndr) ci siamo arrabbiati, ma abbiamo preso coraggio. Tutti gli allenatori devono essere motivatori, la mia carriera è segnata da certe etichette, ho rinunciato a cambiarle. Ma cerco sempre di proporre concetti tattici: a volte ci prendo e a volte no».

Ha fatto la tesi a Coverciano sul trequartista, ma raramente ne ha avuto uno. Ora c’è Coronado.

«L’ultimo è stato Morfeo, che ho avuto a Brescia. Il più forte in assoluto è stato O’Neill, a Perugia: valeva Zidane. Nel tempo il ruolo si è evoluto. Coronado me l’ha suggerito Riccardo Gaucci e qui da noi sta facendo la differenza». La stagione scorsa ha preso il posto di Boscaglia, adesso al Brescia, ma rimasto un idolo a Trapani.

«E’ giusto che sia così. Lui e Morace hanno scritto la storia del club: io voglio scrivere la geografia. Sabato avrà un giusto tributo dalla città». Anche lei sarà un ex: a Brescia con il compianto presidente Corioni non finì bene…

«Al terzo anno non dovevo rimanere. Io persi un anno, Corioni perse i soldi: rimane un cavallo di razza, difficile nel calcio ritrovare persone così»

Con 17 punti in 7 giornate siete la squadra del momento. Cosmi, ci credete o no ai playoff?

«Per noi sono soltanto un sogno, per altri un obbligo. Siamo lì con merito, i nostri valori sono quelli degli altri, ci crediamo. E’ da idioti pensare che, una volta salvi, si smetta di giocare».

Ci sono 11 squadre per 6 posti. Chi ce la fa?

«Bari favorito per terzo posto. Poi non so, il calendario è molto intrigante, mi piace».

E’ la solita B o è cambiata? «E’ cambiata tantissimo. Io al Genoa avevo Milito e Stellone, ora ci sono molti giovani. Applaudo Abodi che ha cercato di fare qualcosa di innovativo. Però la A è un’altra cosa, anche sul piano economico: prima gli allenatori salivano e scendevano, adesso ne saliranno solo un paio».

Chi?

«Juric ci va sul campo. Poi mi piace Oddo. Ha idee e crea suggestione nella squadra: sarà fondamentale la gestione di questo momento no». C’è in giro un nuovo Cosmi?

«A me dicevano che ero il nuovo Mazzone… Non so, in Lega Pro mi piace Leonardo Semplici che sta riportando in Serie B una grande piazza come Ferrara».

Anche gli arbitri, dopo la divisione tra A e B, sono cambiati. Lei ha avuto qualche scontro di troppo. «Scontri no, cose che capitano. Solo col Cagliari non ho capito alcune cose… E ho sbagliato: non dovevo parlare dell’arbitraggio, ma della nostra prestazione».

Il Trapani è tra i suoi capolavori?

«Aspettiamo, Genova (promozione in A annullata per l’illecito con il Venezia, ndr) brucia ancora».

Cosa chiede Cosmi alla sua carriera?

«Cerco un’impresa, è legittimo. E finchè non torno in A non smetto, dovranno sopportarmi».

Il nuovo look senza cappellino che messaggio è?

«L’ho lasciato a Pescara. Lo uso solo per il freddo, ho voluto ricompormi: smusso le identificazioni così si parla di me solo per come alleno». Ha scritto un libro, ha fatto il doppiatore e anche l’opinionista in tv, è stato imitato da Crozza, s’è anche cimentato come attore e come dj. Il mondo dello spettacolo l’attrae ancora?

«Ma il calcio è spettacolo! Mi piace far ballare gli amici o discutere di calcio in tv, ma mai come allenare: il mio lavoro rimane questo».

Ogni giorno spunta un nome nuovo per la Nazionale. Avanti Cosmi, lanci la sua candidatura… (ride)

«Vorrei allenare una Nazionale giovanile, stare con i ragazzi. E al posto di Conte dovrebbe andare Ancelotti, il più grande di tutti»”.