Gazzetta dello Sport: “Balotelli, Nizza mon amour: «Ma l’azzurro mi manca»”

Nizza è come una famiglia che in fondo l’ha già accolto a braccia aperte. E forse Mario Balotelli sente già intorno a sé quell’affetto che magari gli era mancato nelle ultime due stagioni. E che invece gli è indispensabile per riprendere il cammino verso i vertici del calcio internazionale. Sorridente, convinto, con qualche frase di francese già da sfoggiare, l’italiano adesso vuole far parlare il campo. Dimenticando l’Italia dove, dice, non tornerebbe mai. Almeno per ora. Anche se la Nazionale gli manca: «Tutti sanno quanto ci tenga alla Nazionale – precisa pragmatico Balo ­ ma ora devo pensare di far ben al Nizza. Se poi arriva la chiamata, bene, ma da due anni in azzurro sono abituati a giocare senza di me, quindi…».

UMILTÀ L’ex Milan, presentato ieri ai media, ha comunque apprezzato il messaggio di Buffon che ha definito la sua scelta giusta, umile: «Buffon lo stimo molto, come persona. E poi è un fenomeno come giocatore. Quel che dice è per il mio bene e lo ringrazio». Ringrazia pure Galliani, Balotelli: «È una grandissima persona. Grazie anche ai compagni del Milan e ai tifosi, ma il resto lasciamo perdere». Insomma, l’attaccante non ha voglia di vivere i tormenti extrasportivi riservatigli in patria, negando anche di essere stato condizionato nell’uso dei social: «Che mi avessero chiesto di moderarne l’uso lo avete scritto voi giornalisti, a me non risulta». Una precisazione che si aggiunge a un momento di stizza quando un giornalista francese evoca le tentazioni della vita notturna in Costa Azzurra. Balotelli taglia corto: «Non voglio neanche rispondere».

SOGNO Priorità quindi al campo, con filosofia: «Vivo allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. Tra poco più di una settimana c’è il Marsiglia, ma ci penserò all’ultimo. È chiaro però che vorrò giocare, ma tocca all’allenatore decidere. Però sogno di fare subito gol». Gol che Balotelli insegue da tempo, allenandosi con impegno, come ieri quando è uscito per ultimo dal campo, dopo una lunga sessione di tiri, sotto lo sguardo dei tifosi, aggrappati alle griglie, spiando dalle fessure. «Sto bene mentalmente – spiega l’attaccante – e sarò al top quando avrò la possibilità di giocare. La pubalgia è alle spalle, ci posso giocare sopra». Un problema che ha frenato anche la rincorsa all’Europeo che Balotelli ha seguito in televisione: «Non guardavo, ma tifavo l’Italia. Sono sincero, mi faceva un po’ male, avrei voluto esserci. Ma la questione non è di sapere se la Nazionale sarebbe stata più forte con me. Conte ha scelto chi stava meglio. È giusto così». L’esordio di Ventura, invece, Balotelli se l’è perso. Ma giustificato: «Ero a cena con la squadra», spiega, correggendo anche l’interprete.

IBRAHIMOVIC Primi passi di un’integrazione che sembra già a buon punto, visto il sorriso sfoggiato dopo la prima frase in francese: «Spero che sarà una bella annata». Proprio per regalare soddisfazioni anche ai tifosi, in campionato come in Europa League, anche se l’italiano respinge i paragoni con Ibrahimovic: «Lui giocava al Psg, io al Nizza. Poi però nessuno va in campo per perdere o farsi eliminare. Gioco per vincere, poco importa gli avversari». Insomma, è un Balotelli carico che non si considera un rischio, una scommessa: «Intanto non sono così vecchio. Forse meno giovane dei miei nuovi compagni. La mia carriera però è molto diversa da quella descritta sui giornali da quando avevo 16 anni. Non mi considero un rischio. Negli ultimi due anni ho avuto solo qualche problema fisico e perso la continuità delle partite. Spero di ritrovarla al Nizza che è come una famiglia. Per essere felice mi serve il calcio, oltre a mia figlia. Qui c’è un bel progetto e fiducia reciproca. Il resto non conta, non leggo i giornali». Ormai conta solo il campo”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.