Gazzetta dello Sport, altre siciliane: “L’anno orribile del Catania”

“Come definirlo se non anno orribile? Il Catania che fino a due stagioni era una delle realtà più invidiate e produttive della Serie A, adesso si ritrova in Lega Pro. E il 2015 che saluta senza molti rimpianti è stato un continuo precipitare. All’inizio della stagione scorsa, i rossazzurri avevano allestito una squadra per stravincere la B. Tutti davano per favoriti i rossazzurri che avevano trattenuto molte firme argentine dopo la retrocessione. A gennaio, già il progetto scricchiolava, tanto è vero che l’avvento del d.s. Delli Carri e di un nuovo allenatore, Dario Marcolin (aveva rilevato Pellegrino e poi Sannino) è coinciso con una rivoluzione tecnica. Via molti degli stranieri, per fare spazio agli italiani: Ceccarelli, Del Prete, Mazzotta per la difesa, Gillet in porta, Coppola e Sciaudone in mediana, soprattutto Maniero in avanti, non senza polemiche sorte a Pescara per l’addio di uno degli idoli. PATATRAC La salvezza conquistata a Carpi, all’ultimo turno,nonostante i cinque successi di fila (Avellino, Varese, Latina, Trapani, Ternana) che avevano portato il Catania in zona playoff, fu sconfessata dallo scandalo «I treni del gol» che portarono alla retrocessione in Lega Pro della società, accusata di aver taroccato alcune partite tramite alcuni dirigenti, tra i cui il presidente Antonino Pulvirenti e il d.s. Delli Carri. E, allora, il Catania ha dovuto riprendersi e riprendere il cammino in tutta fretta, allestendo una squadra senza preparazione (non c’era più tempo) e con tutto quello che il mercato a prezzi modici poteva garantire. Il lavoro del d.g. Bonanno, del d.s. Pitino e del dirigente Ferrigno è stato massacrante: 67 operazioni estive, tutti i protagonisti della stagione precedente ceduti a prezzi modici o con l’ausilio della rescissione per alleggerire gl’ingaggi. LA RICOSTRUZIONE Senza il bomber Calaiò, senza Rosina, uomo ovunque, il Catania è ripartito con in panchina Pancaro, che aveva già allenato la Juve Stabia in Lega Pro. Pancaro ha dovuto allenare, nei primi giorni, anche oltre 40 calciatori, congedandone qualcuno ogni giorno e accogliendone altri. L’avvio è stato favoloso: tre vittorie (Matera e Monopoli in trasferta, Ischia in casa), e la penalizzazione è stata cancellata. A metà stagione la flessione: il k.o. di Caserta, quello di Castellammare hanno aperto una crisi, tamponata dai successi ottenuti a Rieti e in casa con la Paganese, utili per arrivare alla sosta sopra la linea dei playout. IL FUTURO Un anno più nero che… rossazzurro. Da due campionati il Catania latita in fondo alla classifica, eppure i tifosi sono sempre allo stadio: una media di oltre 10 mila presenze, un amore che non conosce i chilometri che gli ultrà della Sud e molti altri appassionati percorrono al seguito della squadra. Sul mercato, si è deciso di rafforzare il gruppo con 3 innesti. Il tecnico Pancaro: «Nessuna rivoluzione ho un gruppo forte. Ora non perdiamo più tempo, pensiamo all’Andria e che sia un ottimo inizio di annata solare. Solare come la salvezza che vorremmo raggiungere presto»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.