Gazzetta dello Sport: “242 milioni per l’Inter. Inizia l’era Suning Pioggia di denaro e l’ordine di Zhang: «Primi in Italia e in Champions»”

“Una cosa è certa: i soldi non sono più un problema per l’Inter. I cinesi di Suning sono diventati ufficialmente azionisti di maggioranza nerazzurra e hanno immesso nelle casse del club di corso Vittorio Emanuele una vagonata di yuan: 242 milioni in euro sotto forma di aumento di capitale (142) e prestito (100). Così, sull’unghia, giusto per far dimenticare in un solo colpo le ristrettezze e i pagherò dell’era Thohir. Non per tornare allo spendi e spandi di un mecenatismo ormai non più di moda ma per assecondare un progetto che non è solo calcistico e che il gran capo Zhang Jindong ha riassunto così: «Vogliamo essere i migliori nel mondo, in tutto quello che facciamo». Soldi, competenza, capacità di attivare le sinergie tra il mondo del pallone e i più ampi settori del consumo, del benessere, dell’intrattenimento, cioè quelle branche in cui Suning è attiva, con un fatturato complessivo da quasi 50 miliardi di dollari. Tutto questo non può prescindere dal campo, se è vero che l’obiettivo di Zhang è di rivedere l’Inter «prima in Serie A e in Europa». E allora la strategia immediata è di potenziare la rosa perché l’accesso alla Champions è ritenuto imprescindibile, nel rispetto del fair play Uefa. PASSAGGIO FORMALE Ieri l’assemblea straordinaria dei soci ha deliberato l’aumento di capitale riservato per Suning Holdings Group e la nomina del nuovo cda, che sale da otto a nove membri ed è composto dai cinesi Ren Jun, Mi Xin, Yang Yang, Liu Jun, Steven Zhang, e poi da Erick Thohir, Handy Soetedjo, Michael Bolingbroke e Nicola Volpi. Confermati per ora Thohir presidente e Bolingbroke amministratore delegato ma il corso dell’indonesiano è virtualmente giunto al termine: c’è già un accordo per l’uscita definitiva di scena entro fine anno (con una ricca plusvalenza da 50 milioni, rispetto ai 75 versati nel 2013). Senza più azioni ma con l’aureola del «leader spirituale» Massimo Moratti, al momento Thohir è sceso al 31,05% (i piccoli azionisti allo 0,4%), mentre Suning ha assunto il controllo al 68,55%, in attesa di rilevare la totalità delle quote. QUANTI SOLDI L’investimento del colosso di Nanchino è notevole: 270 milioni per la maggioranza, tra acquisto di nuove azioni (142 milioni) e di quelle vecchie (128 milioni) di Thohir che, a sua volta, ha liquidato Moratti con una trentina di milioni. E non è finita qui perché Suning ha anche concesso un prestito all’Inter di 100 milioni. Questo significa che complessivamente nelle casse della società sono entrati 242 milioni. A cosa serviranno? Una parte a ridurre l’indebitamento che ha raggiunto i 400 milioni: non il maxi­finanziamento di Goldman Sachs (ora 220 milioni, rimborsato con un milione al mese e la rata finale da 184 nel 2019 che verrà rinegoziata) ma le pendenze con i fornitori e altri creditori. Il prestito di Thohir (108 milioni) verrà rimborsato progressivamente nei prossimi mesi, fino all’estinzione che coinciderà con la cessione della sua quota residua. Un bel gruzzoletto, almeno 100 milioni, verrà utilizzato per le gestione corrente e gli investimenti, non solo sul mercato ma anche per le migliorie al Meazza il cui progetto di restyling (da condividere col Milan) verrà tirato fuori dal cassetto, la Pinetina, il settore giovanile. Il risultato di questa operazione, finanziariamente parlando, è un’Inter molto più solida: la liquidità era finita, i pagamenti avvenivano faticosamente, con Suning si svolta. SUL MERCATO Sarà un mercato d’attacco, non di difesa. Per il momento il settlement agreement sottoscritto un anno fa con l’Uefa deve essere rispettato, anche se l’arrivo di una nuova proprietà porterà comunque l’Inter a recarsi a Nyon per «riaprire una discussione», come ha detto Bolingbroke. Ma le prescrizioni restano. E allora? Dopo aver centrato l’obiettivo del ­30 milioni nel 2015­16, il pareggio di bilancio imposto per la stagione 2016­17 prevedeva plusvalenze per 50 milioni questa estate. Il piano, con Suning, verrà corretto aumentando le entrate attraverso l’attivazione di partnership commerciali con aziende cinesi, per esempio per i kit di allenamento e i naming del centro sportivo. Trattative sono già in corso, in modo da far partire i contratti nel prossimo esercizio (Pirelli rimarrà main sponsor). D’altronde, Zhang ha puntato l’obiettivo sui «180 milioni di fan nerazzurri in Asia» e sullo «sviluppo di un brand internazionale e duraturo in quell’area». GLOCAL Vocazione globale e attenzione all’italianità. Non a caso il nuovo patron ha esordito con un «buongiorno a tutti» e i complimenti agli azzurri per l’impresa con la Spagna. «Suning che entra nell’Inter non vuol dire che una società cinese possiede l’Inter, ma che Suning diventa italiana per entrare nell’Inter. Ci poniamo ripetutamente la domanda su come si possa gestire una grande squadra a decine di migliaia di chilometri di distanza: l’esperienza di Suning, che si è insediata in più di 600 città in tutto il mondo, ci dice che solo l’integrazione locale e la localizzazione portano un’azienda al successo»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.