Gazetta dello Sport: “Verre show, pazzesco gol da metà campo. Ma il Frosinone non si batte”

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul pari di ieri del Palermo contro il Frosinone.

Tutto il bello di un campionato in 90’. La splendida disinvoltura del Frosinone, per nulla appagato dal vantaggio in classifica, e un gol di Valerio Verre destinato a diventare la perla dell’anno. Il tutto in una partita vibrante e incerta fino all’ultimo, giocata davanti a un pubblico da record (stagionale) per il Barbera, ad alto ritmo come capita spesso in B ma con una qualità che non sempre emerge. Una partita che il Palermo avrebbe potuto vincere dopo essere andato in vantaggio, ma che ha anche rischiato di perdere, perché la capolista fino all’ultimo s’è confermata degna del marchio che porta: il leone, la belva più famelica della jungla.

La prodezza Eugenio Corini e Fabio Grosso sono nella hall of fame del Palermo (promozione in A nel 2004 e poi la Coppa Uefa), nel museo del club sono affiancati in due cartonati simbolo, insieme a Dybala e gli altri. Hanno fatto onore al Barbera anche stavolta, regalando una partita coraggiosa, malgrado qualche carenza nei rispettivi organici che forse ha pesato di più sulla squadra di casa nella ripresa, quando s’è trattato di difendere il gol di Verre. E che gol! Minuto 38, Turati ha avviato un’azione incocciando su Marconi ed è rimasto a terra qualche istante di troppo, il gioco è proseguito e il Frosinone stava impostando l’offensiva, ma Mazzitelli s’è fatto sfilare il pallone a centrocampo da Tutino che ha toccato per Verre il quale, senza pensarci troppo e con il portiere che stava rientrando lentamente, ha calciato di prima dalla sua metà campo (57 metri circa) verso la porta: un tiro non forte, sicuramente spostato dal vento, imprendibile per l’affannato Turati. Un gol simile a quello che il centrocampista scuola Roma segnò per il Pescara a Trapani nella finale playoff 2016.