Foschi: «Il primo anno è sempre duro, ma i rosanero possono fare l’impresa»

«La nuova proprietà ha grandi potenzialità, in più c’è Baldini»

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” riporta un’intervista a Rino Foschi il quale ha parlato del nuovo Palermo.

I nomi ci sono. Il blasone anche. Le proprietà, poi, non parliamone nemmeno. Però la Serie B di quest’anno, come sempre, presenterà insidie lì dove meno ce le si attendono. «Per me non è una A2», firmato Rino Foschi, uno che il campionato cadetto lo conosce come le proprie tasche e lo ha vinto, anche con budget risibili per la categoria. Adesso segue con interesse ciò che sta avvenendo in un’estate piena di voci, di movimenti e di sogni, per tante piazze storiche che sperando di ritrovare a breve la promozione in Serie A. Foschi, una Serie B così blasonata come quest’anno lei l’ha mai vista?

«Guardi, è normale che ci sia entusiasmo, viste le squadre che ci sono: le retrocesse dalla A come Cagliari e Genoa, il Parma e il Pisa che sono rimaste giù, poi tutte quelle che vengono dalla C. Alla fine sono state promosse piazze come Palermo, Bari e Modena. È comprensibile poi che si pensi in grande, però bisogna sempre fare attenzione a tutte in Serie B».

Sarà anche un campionato di grandi investimenti, almeno a vedere le proprietà… «Sì, è evidente che il Palermo tra tutte abbia alle spalle un grande gruppo a livello mondiale, ma è al primo anno. Si sa come lavorano, ma attenzione sempre a tutto. Anche a Modena c’è una società che è una potenza con un allenatore di esperienza, Poi sì, la chiameranno pure A2, ma per me non è una A2. È vero che stanno valorizzando molto questa categoria con un contratto televisivo importante, ma tutte le squadre sono da tenere d’occhio in questo campionato».

Chi potrebbe essere la sorpresa inattesa di questo campionato? «Il Perugia per me è una squadra che potrebbe far bene, da quello che vedo ora. Anche la Ternana. In generale, però, in Serie B non si può sottovalutare nessuno o pensare che il budget vinca i campionati. Un anno fa, il Monza ha fallito e quest’anno è salito ai play-off, spendendo 36 milioni. In questo campionato, il Parma ha fallito e non ha speso certo meno. Se penso che al primo anno a Palermo Zamparini voleva cacciarmi via per aver preso due parametri zero…».

E il Palermo, invece, come lo vede? «Leggendo ciò che hanno detto e guardando ciò che vogliono fare, dico che potrebbe sorprendere. In pochi hanno quelle disponibilità lì, poi è chiaro che i fattori non si limitano solo agli ingaggi. C’è il pubblico, ci sono gli abbonamenti, se si ripete quanto visto nei play-off è qualcosa di incredibile. Ora, io so quanto sia difficile il primo anno in B, ricordo quando venni con Zamparini e alla prima stagione perdemmo lo spareggio dell’ultima giornata col Lecce, ma non avevamo una grande squadra. Era un altro campionato, però».

Mantenere il gruppo che ha vinto i play-off può essere un punto di partenza? «Sì, se poi tengono Brunori può essere come fu per noi Toni. Trattenere gli altri, poi, dipende dall’allenatore. Lo conosciamo bene, Baldini: se ha scelto di confermare il gruppo, vuol dire che crede di poter fare qualcosa di importante con loro. Ho visto che ha deciso di fare il ritiro a Palermo, ma se ha tutti dalla sua parte, allora possono arrivare i risultati».