Ex rosa, Sirigu: «I tifosi mi sostengono, ma se la società non mi vuole basta dirlo»

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha intervistato l’ex rosa Sirigu, sul suo momento delicato che sta attraversando al Psg. Ecco quanto si legge: “Salvatore Sirigu non si nasconde, anzi, mette le cose ben in chiaro con la tranquillità di chi ha la coscienza a posto: scende in campo quando Laurent Blanc lo chiama in causa, non si lamenta, ma allo stesso tempo non lascia che le cose scivolino via senza senso, perché l’obiettivo è proprio quello di dare una nuova forma ad una stagione che ha preso una linea storta, per un arrivo (quello del tedesco Kevin Trapp) neanche troppo annunciato. A margine della partita di Coppa di Lega, di cui è stato protagonista, il portiere italiano ha espresso le sue emozioni e il suo rammarico: «Per me è solo che un bene poter scendere in campo, prima di tutto perché significa che stiamo andando avanti in tutte le competizioni, poi è chiaro che se dovessi giocare un po’ di più a me non dispiacerebbe. Giocare dopo cinque anni una partita così importante ad eliminazione diretta, con la gente che ti sostiene e fa cori in cui ti chiede di restare, mi ha toccato molto. E’ una cosa che porterò per sempre nel mio cuore, fa parte delle cose belle del calcio, che ti restano dentro al di là di tutto e per me cose del genere valgono molto più di altre». INCRINAZIONI. Se il rapporto con il pubblico sembra rimasto intatto, la stessa cosa non si può dire di quello con Blanc, da cui forse non si aspetta più molto, colpa anche di una gerarchia che sembra inattaccabile nonostante i non pochi errori commessi da Trapp. Proprio partendo da ciò, Salvatore si è dimostrato aperto sui possibili cambiamenti futuri: «Io valuterò tutte le proposte, anche perché non mi nascondo, non mi piace non giocare, lo accetto, sto zitto e non ho detto mai una parola fuori posto, perché è il mio lavoro e non ho voglia di lamentarmi perché non serve a niente, quindi mi comporterò nella maniera più professionale possibile. Poi è normale che se durante il mercato arriva una squadra per parlare con il mio procuratore o con il club vedremo». Una visione che apre in qualche modo anche alle avance fatte nei giorni scorso dal Torino: «Dipende dalle possibilità che si creano, anche perché prima di lasciare un club come questo (il Psg) bisogna rifletterci bene. La parte economica è l’ultima cosa che m’interessa in questo momento, anche perché sono altri i dettagli da analizzare: io ho ancora due anni e mezzo di contratto qua, quindi bisogna valutare anche le modalità del caso se dovessi trasferirmi. Poi dipenderà anche dai progetti che ha il Psg, se loro mi dicono vattene, io prendo la valigia e me ne vado. Direttamente non me l’han detto, pero’… se vogliono così basta dirlo e io tolgo il disturbo. Non voglio essere un peso. Alla fine Sirigu, viste le non poche voci sibilline sul suo rapporto con Trapp, ha voluto mettere le cose in chiaro di fronte alla stampa: «Non siamo nemici e la cosa fondamentale è che la squadra vinca. Anche se siamo concorrenti, è mio compito sostenerlo»”.