Ex rosa, Gilardino: «Ho smesso nel momento giusto. Rigore contro il Parma…»

“Il violino vorrebbe suonarlo ancora, ma in Serie D le panchine non sono comode come a San Siro o al Franchi e non invogliano al gesto elegante. Alberto Gilardino, quella raffinata esultanza, l’ha lasciata nella sua prima vita. Ora che ha debuttato da primo allenatore — al Rezzato, Brescia — aspetta che siano gli altri a suonare per lui. I tifosi della Fiorentina hanno scritto a fine settembre, quando è diventato ufficiale il suo addio da giocatore: «Abbiamo sempre adorato il tuo modo di segnare: in tutti i modi, con tutti i sapori del mondo, potente e preciso, acrobatico o di testa, di rapina o di pura furbizia».  Rimpianti? «Nessuno, credo di aver smesso nel momento giusto .Non volevo farmi compatire». Gol al Cittadella con lo Spezia: qualcuno l’ha paragonato a quello di Van Bastena Euro ’88. «Sì, in effetti non era male, uno dei più belli della carriera». Ricorda il 18 maggio 2018? «Spezia­Parma 0-­2, la mia ultima partita: meglio dimenticarla, ho sbagliato un rigore e mi sono strappato il quadricipite». Ma in giro c’è qualcuno che assomiglia al Gilardino giocatore? «Dicono Piatek: ha avuto un impatto pazzesco col Milan, non me l’aspettavo. Però forse io ero più forte di testa»”. Queste le dichiarazioni rilasciate da Alberto Gilardino ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.