Escl. Vitiello: «Juve Stabia e Palermo si sfideranno a viso aperto»

Il Palermo nella giornata di domani, alle ore 17.30, sarà ospite della Juve Stabia per disputare la gara valida come secondo turno dei playoff. I rosanero avranno a disposizione un solo risultato su tre (la vittoria) per passare il turno, ma la sfida non si preannuncia certo semplice. Le squadre si daranno battaglia fino alla fine per continuare a coltivare il sogno promozione. L’ultima volta che le due compagini riuscirono a fare il salto di categoria (Palermo 2013/2014, Juve Stabia 2018/2019) in squadra annoveravano  il difensore Roberto Vitiello, che oggi collabora con Beppe Iachini alla Fiorentina. L’ex difensore non si sbilancia e, a suo dire, non farà il tifo per nessuna delle due squadre. Queste le sue dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione:

Mercoledì Juve Stabia e Palermo si affronteranno per il secondo turno dei play off. Per chi farà il tifo?

«Per nessuno (ride, ndr). Chi giocherà meglio vincerà. Sono legato ad entrambe le società, quindi che vinca il migliore. Sono contento si possano incontrare in una gara così importante, questo vuol dire che hanno fatto un buon campionato entrambe. Spero che alla fine vinca il migliore».

Che gara prevede tra le due squadre?

«Mi aspetto una partita a viso aperto. Tutte e due le squadre cercheranno di prevalere sull’altra. Hanno fatto un percorso diverso, ma tutte e due hanno ambizioni. Mi aspetto una gara giocata a viso aperto».

Lei con entrambe hai vinto un campionato (quello di B con il Palermo, quello di C con la Juve Stabia). Quale ricordi maggiormente? 

«Sono state due annate diverse e molto belle. Nel campionato di B con il Palermo abbiamo battuto tantissimi record, avevamo una squadra incredibile. Venivamo da un inizio di campionato difficile, poi abbiamo vinto con largo anticipo. Con la Juve Stabia, ricordo, non avevamo i pronostici dalla nostra parte. Eravamo una squadra operaia che, però, ha fatto un campionato di vertice dall’inizio alla fine. Anche quell’anno ci siamo tolti delle soddisfazioni».

Juve Stabia e Palermo hanno cominciato il campionato con aspettative di vertice ma non sono riuscite a mantenerle. Chi l’ha deluso maggiormente?

«La Juve Stabia ha cambiato molto rispetto allo scorso anno. In squadra sono rimasti pochi e hanno ricostruito dall’inizio. Il percorso è andato in crescendo durante la stagione, fino ad avere un exploit nella parte finale. Il Palermo è stato un po’ più altalenante. Sappiamo che per storia e blasone ambisce a palcoscenici più importanti e sta cercando di tornarci. Io non parlerei di delusione,  perché durante i campionati ci sono delle difficoltà che vanno affrontate. Alla fine, però, tutte e due sono approdate ai playoff, penso che meritano quella posizione e meritano l’opportunità di giocarsi il campionato».

Inciderà maggiormente l’entusiasmo del Palermo, che ha vinto in scioltezza contro il Teramo, oppure lo spirito di sofferenza della Juve Stabia che è riuscita a pareggia, nonostante lo svantaggio iniziale, contro la Casertana?

«Adesso sarà impronte arrivare meglio a quesa gara. Arrivano sicuramente, entrambe, con slancio. In queste partite, comunque, viene fuori la squadra che dal punto di vista fisico sta meglio».

Il Palermo ha un solo risultato a disposizione per passare il turno, cioè la vittoria. Questo quando inciderà? 

«Di sicuro verranno fatte delle valutazioni su questo. La partita è lunga, quindi bisogna giocare con la testa. Per la Juve Stabia avere a disposizione due risultati su tre è un buon vantaggio».

Dopo aver superato la fare del proprio girone ci sarà la fase nazionale. Quali possono essere le difficoltà maggiori in questa seconda fase?

«Ci saranno formazioni che aspettano il proprio turno, che hanno avuto la possibilità di riposare. Questo non è necessariamente un vantaggio. Un vantaggio, invece, può essere già rodati e aver giocato in questo periodo. Anche lì sarà decisiva la forma fisica».

Lei hai giocato con il pubblico sia al Barbera che al Menti. Quale dei due è più decisivo al fine di trascinare la squadra e quanto, secondo lei, ha inciso giocare senza spettatori?

«Giocare senza tifosi è un altro sport. Abbiamo vissuto un anno anomalo, soprattutto in piazza come Palermo e Castellammare. Lì i tifosi si fanno sentire. Palermo è una città che ha tanto entusiasmo e lo stadio pieno si sente; lo stesso accade a Castellammare. Lì lo stadio è all’inglese, ma i tifosi sono molto vicini. La gente del sud è molto passionale, l’assenza di pubblico è una nota negativa di questo campionato».

Mercoledì chi potrà essere decisivo da entrambe le parti?

«Marotta ha fatto vedere, con dei numeri incredibili, che può spostare gli equilibri. Il Palermo ha dato prova di forza con il collettivo. Sono entrambe squadre forti nel collettivo. Marotta è stato decisivo per la Juve Stabia, nel Palermo potrà essere decisivo il collettivo».

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