Escl. Muraro SkySport: «Attacco dei rosa poca cosa. Gilardino fuori forma e servito male. Gonzalez…»

La partita tra Palermo Sassuolo, giocata mercoledì al “Barbera” in occasione della 5^ giornata di campionato, è finita 0-1 in favore dei neroverdi. Una gara tutt’altro che convincente per la squadra rosanero, che perde per la seconda volta consecutiva e allunga a tre la serie di risultati senza vittorie. Carlo Muraro, commentatore tecnico su “Sky Sport” del match, ha espresso il suo giudizio sulla prestazione di gruppo e dei singoli ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com.

Quali sono state le sue sensazioni sulle due squadre dopo la partita Palermo-Sassuolo?

«Fino al gol che ha sbloccato il match è stata una partita equilibrata. Dopo la rete è andato tutto a vantaggio del Sassuolo, soprattutto grazie al fatto che a mio parere è più avanti rispetto al Palermo nell’essere squadra. Gioca da diversi anni insieme con lo stesso allenatore, si conoscono bene e lo dimostra in campo. Non a caso ieri, pur avendo cambiato cinque giocatori rispetto alla partita contro la Roma non è cambiata la capacità di giocare bene e di muoversi coi giusti tempi, soprattutto in zona offensiva. Ecco, la differenza principale tra le due squadre in questo momento sta proprio lì: il potenziale d’attacco del Palermo, in questo momento, è poca cosa».

A proposito dell’attacco. E’ secondo lei l’atteggiamento ed il modulo giusto che il Palermo può adottare in questo momento di difficoltà?

«Credo di sì, poi è l’allenatore che vive quotidianamente con i giocatori. Il Palermo è per gran parte uguale allo scorso anno. C’è Hiljemark al posto di Barreto, Gilardino al posto di Dybala ed El Kaoutari o Struna in difesa. Partendo proprio dal reparto difensivo credo che i rosanero siano migliorati. Lì davanti mancano molto le qualita della Joya che faceva reparto da solo. Gilardino in questo momento, nelle condizioni in cui si trova, non riesce a dare lo stesso apporto che riusciva a dare Dybala la scorsa stagione. Anche se sono giocatori che hanno caratteristiche completamente diverse: Paulo copriva tutto il campo e riusciva ad arrivare anche sui palloni sbagliati dai compagni, Gilardino è un attaccante d’area di rigore, ha bisogno di suggerimenti continui dai compagni. In questo momento è soprattutto nella partita contro il Sassuolo non è successo».

Può darsi che il problema sta nell’aver considerato erroneamente Gilardino come il sostituto di Dybala?

«Gilardino è uno tra i più bravi attaccanti nel muoversi e nello smarcarsi dentro l’area di rigore. Non si può chiedere ad un giocatore come lui di fare un contropiede o di giocare distante dalla porta. Dovrebbe avere una squadra che giochi un po’ più avanti. Iachini ieri ci ha provato rischiando molto, proponendo un tre contro tre in fase difensiva. Dietro la difesa del Palermo marcava quasi a uomo il tridente d’attacco neroverde. In pochi rischiano una situazione del genere, preferendo una superiorità numerica in fase difensiva. Secondo me lo ha fatto per dare meno campo da coprire a Rispoli e Lazaar in modo da poter ribaltare subito l’azione e dare l’opportunità a Gilardino di farsi trovare. Ma nei pochi cross capitati anche lo stesso Alberto era sempre in ritardo e si smarcava senza la giusta cattiveria, probabilmente anche perché non ha gamba in questo momento».

Un’ultima battuta su Gonzalez. A cosa può essere dovuto questo suo momento di scarsa lucidità?

«L’anno scorso quando Pipo arrivò a Palermo fu considerato il miglior acquisto dei rosanero, perché ha dato forza al reparto difensivo ed equilibrio alla squadra. Quest’anno, a parte la buonissima partita disputata contro il Genoa, l’ho visto sempre in ritardo nelle marcature e poco attento. Non so se è una questione di condizione fisica o di mancanza di attenzione sul campo. Col Carpi si è fatto superare troppo facilmente da Mbakogu nell’uno contro uno che ha portato al gol del pari, a Milano nella marcatura di Bacca è rimasto troppo statico rimanendo più basso rispetto ai compagni e tenendo in gioco l’attaccante rossonero. Sono piccoli errori che fanno la differenza alla lunga».