Escl. Ciaramitaro: «Parma-Palermo gara aperta. I rosanero meritano la A, la squadra ha carte in regola per giocarsi i playoff»

Sabato alle ore 14 il Palermo affronterà il Parma al Tardini per la 31^ giornata del campionato di serie B. La redazione di Ilovepalermocalcio.com ha intervistato in esclusiva il doppio ex della sfida Maurizio Ciaramitaro il quale ha toccato vari temi soprattutto in merito al match che vedrà due sue vecchie squadre affrontarsi.

Ecco le parole dell’ex rosanero:

ESPERIENZA PARMA E PALERMO – «Mi ritengo fortunato per gli anni in cui ho giocato a Palermo. Ho vissuto squadre fortissime con giocatori come Bresciano, Simplicio, Corini, Liverani, gente che in questo campionato di adesso lotterebbe per la Champions League ogni anno. Non ho rimpianti, ho sempre cercato di fare il massimo. Giocare nel Palermo è il sogno di tutti i palermitani, ho iniziato nelle giovanili rosanero che avevo 10 anni e in prima squadra a 16/17 anni con il Palermo in C. Indossare la maglia rosanero per un palermitano è il massimo anche se è molto difficile affermarsi da palermitano. A Parma sono stato sei mesi ed è stata una bellissima esperienza anche se non avevo quella personalità che pian piano ho assimilato negli anni. A gennaio ho avuto la possibilità di tornare a Palermo e mi sono lasciato trascinare dal cuore, ma a livello calcistico è stato l’errore più grande che potessi fare, avevo cinque anni di contratto con il Parma e secondo me restando in Emilia avrei avuto la possibilità di giocare più anni in A».

CORINI – «Eugenio era un allenatore già quando giocava, non aveva problemi ad affermarsi e continuare un percorso che portava avanti già da calciatore. Era un genio in campo e lo è diventato anche da allenatore. Questa sua seconda esperienza sulla panchina rosanero lo ha maturato tanto e anche lui ha capito come affrontare una piazza come Palermo imparando dagli errori precedenti, perché ovviamente da calciatore è diverso. Rivoluzione tattica? Io penso che il mister abbia capito che con questo nuovo modulo trova più copertura e il gol arriva sempre avendo anche calciatori che sanno segnare, vedi Segre o Verre. Ha trovato il modulo giusto e lo sta ripagando con i risultati. Gli attaccanti riescono a fare un lavoro importante, così come gli esterni. La squadra ha trovato il suo equilibrio».

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DI MARIANO – «È un giocatore con delle qualità allucinanti, si sta adattando in un modulo nel quale non può esprimere tutto il suo potenziale. Viene bacchettato un po’ troppo e non se lo merita. Il palermitano sente molto di più la maglia addosso. Non ricordo giocatori palermitani che abbiano indossato questa maglia per tanti anni, forse solo Giovanni Tedesco qualche anno in più. Di Mariano è più una seconda punta o da tridente. Da esterno si adatta, ma dà l’anima in campo  e posso solo fargli i complimenti».

PLAYOFF – «Il Palermo ha le carte in regole per giocare i playoff e andare in serie A. I playoff sono una lotteria, chi corre di più, chi arriva più preparato mentalmente e fisicamente ha la meglio. Quest’anno il Palermo è partito in sordina ma nelle ultime gare ho visto una buona squadra, una squadra tosta soprattutto fuori casa, mi piace come affronta le partite. Per me può giocarsi i playoff e la promozione».

MERCATO DI GENNAIO – «Mercato di gennaio? Quando metti dentro giocatori importanti e di categoria come Verre e Tutino ti spostano gli equilibri. Verre ha vinto campionati anche contro di me a Trapani con quel gol che ha fatto. Sono giocatori importanti che Corini meritava di avere in rosa, la società è stata brava a prenderli. Il Palermo ha una squadra importante, mi piace come gioca, sono sempre compatti e il gol lo trovano sempre. Hanno avuto un cambio radicale da inizio stagione ad oggi».

GIOCATORI ROSA – «Mi piace tanto Soleri che si adatta molto bene in attacco, un ragazzo che ha lavorato bene e che incarna lo spirito della squadra. All’inizio ha avuto poco spazio ma adesso si sta mettendo in mostra e si adatta molto bene sia a Tutino che a Brunori. Centrocampisti? Gomes è un giocatore veramente importante, lui ha talmente tanto ossigeno in corpo che non se ne rende conto perché non fa fatica. Riesce a legare, a chiudere le linee di passaggio, a costruire nuove trame. Il suo è un ruolo determinante per una squadra e mister Corini era top in quel ruolo e sa bene che significa occupare quella posizione. Mi piace molto anche Damiani, ragazzo pulito che sa giocare a calcio e dà i tempi. Sono due giovani importanti che stanno facendo bene e hanno caratteristiche diverse. Il Palermo a centrocampo ha l’imbarazzo della scelta con tanti calciatori importanti».

CITY GROUP – «Delle mie esperienza in rosanero non rimpiango nulla, quando ero ragazzino l’acqua la compravano i genitori, ma vestire quella maglia era un orgoglio da bambini palermitani, il nostro obiettivo era arrivare più in alto possibile. Il Palermo che ha fatto vedere Zamparini mi auguro di rivederlo, peccato non aver raggiunto la Champions League per poco, ma sono passati da Palermo giocatori che hanno vinto il Mondiale. La città merita di rivedere quel Palermo. Quest’anno c’è grande entusiasmo e c’è di nuovo quell’ambiente che ricordo io nelle grande occasioni. Ho rivisto lo stesso ambiente di un tempo. Mi auguro che questa società riesca ad investire riportare il Palermo in alto. Questa non è una squadra che può stare in B per tanti anni. Se non quest’anno, nel giro di due o tre anni è giusto che il Palermo torni in Serie A».

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EX COMPAGNI AL PALERMO – «Giocatore che più mi ha impressionato? Ho giocato con giocatori veramente forti al Palermo, su tutti dico Fabrizio Miccoli per quel che ho visto in quegli anni. Racconto un aneddoto: un giorno siamo andati in Germania a fare un amichevole col Wolfsburg, Miccoli in panchina mi ha detto: “Ora entro faccio lo scavino al portiere, aspettami alla bandierina che ti vengo ad abbracciare”. E così è stato. Con la palla quello che decideva di fare faceva. Lui era un giocatore che meritava di stare 10-15 anni nelle big italiane come inter, Milan e Juventus. Anche se ha vestito maglie importanti come quella del Benfica. Talento esploso a Palermo? Cavani dopo i primi giorni che l’ho visto in allenamento mi ha impressionato. Facevamo lavori fisici e lui già finiva prima di tutti, per farti capire la sua forza fisica e determinazione. Un professionista serio, non aveva le qualità di Fabrizio al livello tecnico, ma era una macchina, aveva una voglia pazzesca di arrivare. Era impressionante, le sue qualità si sono viste subito. Se ha giocato in squadre come Psg e Manchester United un motivo c’è. Attaccava la profondità e gli spazi in maniera impressionante, era talmente forte che già lo vedevi a occhio nudo ed era facile capire che sarebbe diventato un goleador».

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PARMA-PALERMO – «Una partita aperta, il Parma è una buona squadra ha giocatori importanti seppur senza Vazquez e Ansaldi anche se portano qualità alla squadra. È un mix tra giovani e esperti anche se è altalenante come lo era il Palermo ad inizio campionato. Adesso il Palermo ha trovato un quadra e sa gestire meglio la partita. Sarà sicuramente una gara molto aperta. Chi può deciderla? Nel Palermo chiunque da Tutino a Soleri, l’importante è che portino la partita a casa. Mi auguro per il Palermo che non ci sia Vazquez perché può essere decisivo. Gara da ex per Tutino? Penso per lui possa essere uno stimolo in più per far bene, vorrà far vedere al Parma che hanno sbagliato a darlo via. Non penso sia un problema per lui è un giocatore navigato, affronterà la gara con serenità».

ZAMPARINI – «Ricordo Zamparini? Dobbiamo sempre ringraziarlo perché ci ha fatto vedere un Palermo che non avevamo mai visto. Era molto vulcanico, non molto espansivo, ma amava tanto la città e faceva del bene, so per certo che quando c’era da aiutare qualcuno lo faceva veramente volentieri».