Escl. Bosi: «Vincere tra mille difficoltà è un segnale importante, adesso testa alla Roma»

Il Palermo Primavera ha inanellato la decima vittoria consecutiva in campionato, questa volta ai danni del Crotone, per 1-0 al “Comunale” di Santa Flavia. Intervistato in esclusiva ai microfoni di Ilovepalermocalcio.com, il tecnico Giovanni Bosi ha espresso tutta la sua soddisfazione: «E’ un bel segnale vincere questo tipo di partite, tra mille difficoltà: abbiamo perso Plescia e Lo Faso in questi giorni, non siamo mai stati così in pochi, però nonostante questo e nonostante siamo rimasti in 10 per più di un tempo siamo stati bravi a soffrire contro una buona squadra. Esistono anche questo tipo di partite, non ci sono solo quelle dove possiamo sviluppare un calcio bello da vedere, oggi siamo stati concreti e molto determinati con grande spirito, facendo un salto di qualità dal punto di vista della mentalità, lo dicono anche i risultati. La prestazione di Giuliano è stata ottima, sta giocando in un ruolo che non è il suo ideale, ma che può comunque ricoprire. E’ bravo, lo sappiamo e lo sa anche lui, con lo spirito giusto ci può dare una mano, non è un caso che sia in Nazionale, deve stare tranquillo e lavorare. Per noi ogni partita è uno scontro diretto, siamo contenti di essere al match contro la Roma in questa condizione mentale, anche se peserà l’espulsione di Bonfiglio, loro sono una delle squadre più forti d’Italia. Per noi sono tutte finali, valgono sempre tre punti. Dalla prossima recupereremo Costantino, Toscano e Palmisano, adesso lavoreremo per recuperare Lo Faso e Plescia, abbiamo la fortuna di avere uno staff medico di serie A. Oggi abbiamo lottato su ogni pallone senza essere belli da vedere, ma pensando alla concretezza. Il Crotone è una buona squadra che mi era piaciuta molto all’andata, con un bravo allenatore. Mi meraviglio quando si parla di inizio stentato di stagione: i ragazzi ci mettono tempo ad unirsi perché molti vengono dagli allievi, il processo di maturazione di una squadra Primavera è molto diverso da quello di una prima squadra, è normale alternare periodi buoni a periodi meno buoni. Ci sono squadre che iniziano bene e poi non hanno la forza di mantenersi costanti, questo è anche dato dal fatto che noi cerchiamo sempre di insegnare a giocare a calcio e nel processo di maturazione ci può stare che perdi qualche partita. In Primavera l’ultima cosa di cui preoccuparsi è il risultato: certo è importante, ma loro devono arrivare a diventare professionisti, ed il risultato si deve ottenere attraverso la prestazione, anche come fatto oggi. La maturazione di un ragazzo non è quella di un professionista, non dimentichiamoci che sono ragazzi ed hanno le loro fasi di alti e bassi».