Escl. Albanese: «Sentenza incomprensibile e oltraggiosa. Ecco il piano della nuova proprietà». E su Zamparini…
di Giulia Nasca e Manfredi Esposito
Il presidente del Palermo Alessandro Albanese, intervistato in esclusiva dalla nostra redazione, ha parlato della sentenza del Tribunale Federale Nazionale arrivata nel primo pomeriggio di oggi che di fatto condanna il club di viale del Fante alla retrocessione in serie C. Queste le parole del nuovo numero uno del Palermo rilasciate ai microfoni di Ilovepalermocalcio: «Non riesco a comprendere la sentenza. Non voglio dire altro visto che sono tesserato Figc. I legali hanno avuto mandato per ricorrere in appello e ricorreremo assolutamente. Parallelamente la proprietà sta dando evidenza dei fondi per fare un grande campionato di serie A, così se magari qualcuno ha pensato che questa società non avesse la possibilità di fare un campionato di serie A, adesso avrà evidenza dei fondi. C’è pure il gruppo di imprenditori palermitani che sta costituendo una piccola cordata in modo tale che la città sia compatta e che ci sia una società che abbia la possibilità di fare un campionato. Ho visto che ci sono diversi esponenti del mondo politico che in modo trasversale si stanno mobilitando perché questo è un oltraggio che si fa alla città, alla squadra e ai colori rosanero».
Siete fiduciosi in vista dell’appello?
«Gli appelli sono fatti per avere un verdetto favorevole. Queste sentenza non riesco a comprenderla. È un mio limite ma sfido chiunque a leggerla. Ho sentito la nuova proprietà ed è più carica di prima. Mi hanno comunicato che si darà evidenza dei fondi necessari».
Palermo retrocesso in serie C, inammissibile invece il deferimento ai danni di Maurizio Zamparini…
«Questo rientra nella mia “incapacità” di comprensione. Non riesco a capire, probabilmetne non sono capace io. Questa sera con i legali rileggeremo la sentenza perché ho dato una lettura veloce. Eravamo già entrati nel merito prima. Bisogna scindere la giustizia dalla politica calcistica, mi auguro che sia una sentenza che possa essere ribaltata in appello, in quanto c’è stato un collegio giudciate e ce ne sarà un altro».
